Se rinasco
Giovanni Tesio
Se rinasco, rinasco leggero:
come un bambino di fumo
come un profumo di ciglia
come un sussurro di foglia
come il frullo d’un foglio.
Se rivivo, rivivo più lieve:
come un fiocco di neve
come un seme di mela
come una vela lontana
come un aliante che plana.
Se ritorno, ritorno più snello:
come una scintilla improvvisa
come un vento sottile
che mi trasporti al galoppo
come un pappo di pioppo.
Ma poi ci ripenso e mi dico:
se rinasco, rinasco com’ero
se rivivo, rivivo il vecchio sentiero
se ritorno, ritorno l’antico guerriero:
l’armatura, la spada, la mazza,
l’elmo più frusto, la contusa corazza,
e il passo che sembra un macigno,
e il petto che muove a stantuffo
e io che inciampo nel passo
e cado con grande fracasso,
con greve rumor di ferraglia.
Non proprio il canto del cigno
o l’estroso volar di una quaglia,
ma l’esito – davvero un po’ buffo –
di una buona e pur sghemba battaglia.