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Sera
Jolanda Bencivenni
Tratta da: Lira Minima - Poesie per bambini - Remo Sandron Editore (1899)
Leggiamo insieme: Sera di Jolanda Bencivenni
E diventata bruna la campagna;
è brutto il cielo e tutto a punti d’oro;
e si disegna bruna ogni montagna
come su un drappo di sottil lavoro.
Qualche lume risplende, a quando a quando,
a le finestre de le case, e suona
a riposare ed a pregar chiamando,
una campana, e dice: “Salve, o buona
madre dei buoni, e miseri, ed afflitti,
tu dà la pace a chi prostrò il lavoro,
veglia sui bimbi tristi e derelitti,
a chi soffre dà tregua e dà ristoro.
La giornata è compiuta. Anche il piccino
il suo piccol dovere ha già compito;
buono si sente, a Dio caro e vicino,
ne la pace gentil dell’infinito.
Ora, il riposo. Nella bianca stanza
il candido lettuccio il noto aspetta
ospite piccolino, la speranza
della casa ridente e poveretta.
Nella piccola stanza lo conduce,
dai baci dei più vecchi benedetto,
la mamma, a cui d’amor l’occhio riluce;
lo spoglia e l’inginocchia a pie’ del letto.
Egli, nudo così sopra il terreno,
con l’occhio al cielo e giunte le manine,
prega, e un angelo par del ciel sereno
sceso di questo mondo sul confine.
Eccolo, sorridente e roseo, entrare
tra le fresche lenzuola. Ecco si
china la mamma, il biondo capo a carezzare;
poi lo lascia… ed il sonno si avvicina.