Silenzio alpestre

Ceccardo Roccatagliata Ceccardi

Tratta da Sonetti e poemi, Traversari, Empoli 1910

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Pensier che muto in sogno il cuor m’immaga
quando a Settembre l’aria mattutina
già tempera l’Estate, e il ciel affina
di un nitido languor ch’entro dilaga.

Oh allor ripide ascese! Allor vagare
da un balzo un ermo fluttuar di monti
tra l’infinito!; e scrutar borghi e ville,
e città curioso immaginare
ai remoti biancor de gli orizzonti.

E lassù coglier soffi di tranquille
voci, come a lor riva: eco di squille,
tinnir di mandre: ed un zirlìo di grilli;
grilli de l’Alpe: da cui par zampilli
una pace di mondi altri presàga.

 

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