Sono davvero io? O…

Questa è la composizione di Guido Sperandio (01 Marzo 2009)

Sembrava preciso e scrupoloso, ma invece era un gran dubbioso.
Se qualcuno per strada gli chiedeva l’ora, lui cadeva
in grande agitazione.
Prima correva con l’occhio al polso, al suo orologio, ma poi subito controllava sul quadrante del telefonino.
Siccome secondi e minuti passavano intanto, orologio e telefonino non potevano coincidere.
Finiva che chi gli aveva chiesto l’ora se ne andava. Mentre lui restava a chiedersi quale fosse l’ora più precisa.
Era davvero un tipo buffo.
D’altronde, dubbioso lo era sempre stato. Fin da piccolo. Tanto da essere soprannominato «Punto di Domanda».
In compenso, a vivere da dubbioso si era tanto abituato che, se per qualsiasi altro poteva essere una pena, per lui era una cosa tranquilla e serena.
Vivere nel dubbio era per lui come per un pesce stare dentro l’acqua.
Anzi. Gli si era tramutato in gran vantaggio. Anzi. Più d’uno.
Primo, non si annoiava.
Perché aveva sempre un qualche dubbio da risolvere.
E poi, ditegli niente, non spendeva.
Risparmiava.
Da accumulare una barca di quattrini.
Infatti, ogni volta che apriva il portafoglio si chiedeva: è giusto il caso?
E i soldi gli restavano.
Ultimamente, però, il nostro amico ha un pochino esagerato.
Proprio ieri, vedendosi allo specchio si è chiesto:
«Sono davvero io? E se fosse un altro?».

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