Sono le ore tredici

Alla nonna Angela

Ecco la poesia di Silvana (1 marzo 2004).

“Sono le ore tredici.
E tu, dove vai,
così di fretta?
Perché mi saluti
ora in lacrime,
ora in sorriso? ”

“Fuggo lontano,
fuggo ove
l’anima mia
avverte la voce
di Colui
che m’ordina
di partire
per sempre,
e dentro di me
v’è gioia e tristezza.”

“O, perché
vuoi gia andare?
Io ho ancora bisogno
di te, nonna.
Perché
tu sei,
colei che m’ha amata,
incondizionatamente,
che m’ha spiegato
tanto della vita,
e, persino,
che i baffi dei mammiferi
si chiamano vibrisse.”

“Vado poiché
so, che oramai,
è giunta la mia ora!”

“Ed io,
come riuscirò,
senza di te, nonna!?”

“Tu devi
maturare.
Donna devi diventare:
forte e fiera di cuore.
Io non t’abbandonerò mai;
nemmeno per un istante.

Sono le ore tredici e dieci minuti.
Ciao. Vado!”

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