Speranza
Guido Gozzano
Tratta da La via del rifugio, 1907
Leggiamo insieme Speranza di Guido Gozzano
Il gigantesco rovere abbattuto
l’intero inverno giacque sulla zolla,
mostrando, in cerchi, nelle sue midolla
i centonovant’anni che ha vissuto.
Ma poi che Primavera ogni corolla
dischiuse con le mani di velluto,
dai monchi nodi qua e là rampolla
e sogna ancora d’essere fronzuto.
Rampolla e sogna – immemore di scuri –
l’eterna volta cerula e serena
e gli ospiti canori e i frutti e l’ire
aquilonari e i secoli futuri…
Non so perché mi faccia tanta pena
quel moribondo che non vuol morire!
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So che il pianeta soffre e io posso fare qualcosa per questa Terra buia e fredda. Che l’Onu Istituisca una giornata della Natura.