Stelluccia

Luigi Orsini

Se vi piace questa poesia, che fa parte della raccolta "Le campane d'Ortodonico", dovete ringraziare Maria Irene (14 gennaio 2005).

Leggiamo insieme: Stelluccia di Luigi Orsini

C’era una volta una bimba assai bella
che su la fronte ci aveva una stella.

Babbo era morto, era morta la mamma:
Stelluccia in core teneva una fiamma.

Grande era il monte, piccino l’asilo:
Stella campava con l’ago e col filo.

Lunghe, le trecce…ma chiome di salce!
Bionde?… ma grano, sottesso la falce!

Gli occhi?…La spera tranquilla d’un lago.
Lei?… O Dio, sola, col filo e con l’ago!

Babbo era morto, la mamma era morta.
Buia la notte. “Chi picchia a la porta?”.

Nessuno. È il vento che scuote le fratte;
ma il core piccolo, ohimè, come batte!

O pure è l’acqua che scroscia? “Sono io!
un po’ di pane per grazia di Dio!…”.

Vento, acqua, core…ma dunque chi è?…
“Solo un pochetto, un pochetto per me!”.

Sì, acqua, gelo… ma là c’è un lamento
d’uomo, là fuori, tra i fischi del vento!

Babbo era morto, la mamma era morta.
Stelluccia aperse, tremando, la porta.

Oh, come bianca! ma l’uomo era nero
come il mistero d’un fosco pensiero.

Ma poi diceva parole sì care
che quella bimba fu presso a mancare:

parole dolci d’amore e di pianto,
come sa dirle la mamma soltanto,

perché, bambini, dormiate sereni,
quando a cullarvi si schianta le reni.

L’uomo, ecco, siede. La bimba gli dice:
“Troppo di neve coprì la pendice!

Poco il cruschello, ma molta la crusca;
molto si frusta, ma poco si busca!”.

E sì dicendo, un panetto gli diede:
lunga giornata ma corta mercede.

Babbo era morto, la mamma era morta.
L’uomo mangiava: la bimba era assorta,

fra sé dicendo, pian piano, bel bello:
“…troppa la crusca, ma poco il cruschello!”.

L’uomo levassi: ma, giunto a la soglia,
disse: ” Piccina, qual è la tua voglia?…

Dimmi, che brami, piccina gentile?
Vuoi tu collane, perline, un monile,

o un bel palazzo nel mezzo a la valle
con dentro uccelli, pescetti, farfalle?…”.

E lei: “Sapeste, che voglia mi punge!
Ma la mia voce tant’alto non giunge…

Or ve lo dico pian piano… così…”
E glielo disse: e l’uom nero sparì.

Ecco: e Stelluccia era tanto felice!
Fuor, ne la notte, fiorìa la pendice.

Babbo era morto, la mamma era morta…
Or cos’accade? – S’abbatte la porta…

sgriccian le mura… non c’è più la neve…
Lei sentìa farsi più bianca, più lieve,

sentìa rapirsi su, alto, con l’ale,
in mezzo a tutto un chiarore immortale…

Rivide il babbo, la mamma sua bella…
e poi, sapete? … divenne una stella.

10 commenti su “Stelluccia”

  1. Zani corinna says:

    Ho 77 anni. La mia mamma me la recitava con tanta enfasi, ogni volta che glielo chiedevo, e ogni volta mi commuovevo. La sapevo a memoria, tranne alcuni passaggi.
    Sono contenta di averla ritrovata.

  2. lucio says:

    La mia infanzia ormai lontana, la mia maestra delle elementari che la leggeva, ma perchè i ragazzi oggi non conoscono nean che una poesia?

  3. silvia saiu says:

    Questa poesia ce la recitava sempre il mio caro nonno, noi nipotini restavamo a guardarlo a bocca aperta per l’ enfasi che usava. È una storia malinconica, triste, ma è ancor più triste non poterla riascoltare dalla voce di mio nonno che ora è diventato una stella. Grazie per averla pubblicata e avermi regalato un ricordo così pieno di amore.

  4. Maria says:

    Dopo diversi tentativi finalmente sono riuscita a trovarla ,mia mamma su mia richiesta me la recitava,quanti ricordi!!!

  5. lucia says:

    Son cresciuta con questa poesia,la mamma me la recitava molto spesso e io mi commuovevo sempre.Quando 11 anni fa è morta,ho messo l’ultima frase nell’epigrafe che sentivo sua.Anche Lei da allora è una stella.

  6. Bruno says:

    Magnifici ricordi !!

  7. vito li cauli says:

    bellissima ,a me la raccontava mia sorella Maria ormai anche Lei una stellina per bontà ed altruismo . silvia saiu says e immagino i fratelli o cugini mi hanno tolto le parole di bocca nei loro commenti oggi ho circa 74 anni ma piango ancora pensando a mia sorella di 19 anni piu grande di me e morta nel 2005 i nostri cari ci hanno voluto bene sempre e incondizionatamente

  8. Antonino Cama says:

    ce la recitava spesso mio padre e noi, quattro figli, ascoltavamo immedesimati e con le lacrime agli occhi, l’ho ritrovata finalmente, ma mi manca la voce di mio padre…..

  9. Maria Rita Maddau says:

    Bellissima, se la ricorda mia madre di 94 anni. Sapete dirmi di che anno è ??
    Grazie

  10. Jolanda says:

    Buongiorno Maria Rita. Non siamo riusciti a rintracciare l’anno di pubblicazione della poesia, ma l’autore (Luigi Orsini) è nato nel 1873 e morto nel 1954: quindi Stelluccia è stata scritta tra fine ‘800 e prima metà del ‘900.

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