Storia in rima di una volpe

Se vi piace questa storia in rima dovete ringraziare Paola (14 maggio 2020)

Storia in rima di una volpe
Nei boschi sono fervidi i preparativi
la primavera è il periodo dei nuovi arrivi.
La fata Naturina annuncia una novità:
un cucciolo di volpe, Geremia, eccolo là!
È il primo giorno che all’aria fresca
esplora incuriosito l’atmosfera fiabesca.
La sua mamma dal manto rosso
non lo perde mai d’occhio.
Ha solo 5 settimane e piccole zampette
Nella pancia della sua mamma ne ha invece trascorse sette.
Per un mese intero è stato nella tana al sicuro,
senza pelliccia e nel cieco buio e scuro,
latte caldo della mamma e sano crescerà
coccole e bocconcini dal premuroso papà.
Qualche volta, per la troppa curiosità,
la testolina cacciava fuori – Non si fa!
– Non sei ancora pronto per uscire
diceva la mamma – devi ubbidire!
Un giorno era riuscito ad annusare
– Profumo di pioggia bagnata di mare!
Aveva seguito un lombrico color paglierino
e aveva pensato che era proprio carino.
Quanto avrebbe voluto un fratello
per giocare alla lotta vicino al ruscello.
Poi pensava – In realtà è una fortuna non essere in tre,
posso avere la mamma tutta per me!
Ma ora segue allegro il folto codone
eccolo pronto per la prima lezione.
Beh sì, la sua mamma è anche la maestra
e lo interroga sempre – Cos’è questa?
Il volpino di ciò non era affatto curioso
rispondeva sempre – È un COSO!
Non riusciva proprio a ricordare…
– Ma quanti nomi servono per parlare!
Però alla lezione di educazione alla caccia
era agile e non gli sfuggiva una traccia,
la mamma era molto orgogliosa
ma quando gli chiedeva – Hai catturato che cosa?
Lui rispondeva dubbioso
ho preso quel COSO!
I nomi delle cose proprio non gli entravano in testa,
la mamma allora decise di fare una festa.
Pensò, ripensò e non si arrese,
invito tutti gli amici e gli chiese
di portare un dono del bosco e un amico
per fare un gioco che ora vo dico…
Titto il vicino di tana
portò una ghianda e la sua amica rana.
La cugina Kia e lo zio Kiko
portarono foglie, fiori e un lombrico.
Il gioco consisteva in una filastrocca
per ogni cosa che si vede e si tocca.
Una rana su una ghianda
sono una volpe non un panda.
Risposero in coro i parenti:
i lombrichi strisciano come serpenti,
mangiano foglie e fiori senza denti.
Il volpino ripeteva le rime in allegria
cosi fu risolto il problema di Geremia.
La mamma – maestra gli aveva insegnato
Che non puoi imparare se non sei motivato.

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