Storia di una madre
C’era una volta una piccola casa in un paese lontano, vicino a un bosco.
Lì viveva una mamma, Clara, con il suo bambino di nome Marco. Era un bambino molto piccolo e molto fragile.
Un giorno d’inverno prese freddo e gli venne un forte raffreddore. A un certo punto bussarono alla porta della casa. “Chi è?”, chiese Clara. “Sono un povero vecchio che ha tanto freddo e fame!”. Clara aprì e fece entrare un uomo anziano vestito miseramente. Gli diede da mangiare e lo alloggiò per la notte perché fuori stava nevicando molto forte. Lo sconosciuto vide Marco addormentato nel suo lettino e chiese se era ammalato. Clara rispose di sì ed aggiunse: “Sei un dottore? Puoi aiutarmi?”. Ma il vecchio, che era un grande stregone, il mago Nero, non rispose. Venne la notte e tutti si addormentarono. La mattina dopo, quando la mamma si svegliò, vide che il vecchio e Marco erano spariti.
Clara decise allora di andare a cercarli immediatamente.
Incontrò una vecchietta: “Hai visto un vecchio con un bambino?”. “Sì. Li ho visti, ma non ti dirò dove sono andati se prima tu non mi canterai le ninne nanne che cantavi sempre al piccolo Marco”. Clara acconsentì e cantò. Allora la vecchina, che era una strega, disse: “Devi seguire la strada che va nel bosco, verso Nord”. Così Clara si mise a correre ed entrò nella foresta. Ma si perse e chiese aiuto a un cespuglio di rose spoglio, che aveva tutti i rami congelati. L’arbusto decise di aiutarla, ma prima si fece scaldare con il cappotto di Clara e si fece togliere la neve. Allora, riconoscente, disse che Marco e il mago si erano diretti verso il lago. Clara trovò il lago, ma non vide nessuno.
Così si mise a piangere. Allora il lago parlò: “Signora, io so dove è andato tuo figlio. Se mi regali quella collana di perle che hai al collo, io ti porterò dall’altra parte.” Così Clara donò la collana al lago e fu trasportata sull’altra sponda in un grande giardino pieno di pianticelle e fiori, con un grande palazzo al centro.
Là vide un’anziana signora. “Chi sei?”, chiese Clara. “Sono Amelia, la serva del mago che stai cercando”. “Dov’è lo stregone?”, disse Clara. “Sta arrivando con tuo figlio Marco, ma non puoi restare qui ad aspettarlo”. Clara insistette e disse: “Io non mi muovo. Se vuoi ti regalerò qualcosa per farmi restare”.
Così Amelia chiese il prezioso fermaglio che teneva legati i lunghi capelli neri di Clara e Clara fu felice di regalarglielo.
A un certo punto arrivò il mago Nero. Ma non vi era traccia di Marco. “Dov’è il mio bambino? Dov’è Marco?”, urlò Clara. Lo stregone indicò il prato pieno di fiori e pianticelle e disse: “Là, in mezzo al prato, c’è tuo figlio addormentato”. Clara si mise a cercare Marco seguendo le indicazioni del mago. E finalmente lo trovò sotto un alberello. Ma non poteva raggiungerlo. Il vecchio mago le ridiede la sua collana e le disse: “Riprenditi la tua collana. Qui da noi non servono i gioielli”. Poi aggiunse: “Vedi, ogni pianticella e ogni fiore è casa per un bambino della terra. Io sono molto solo e non ho famiglia. Questi bambini invece stanno con me e mi fanno tanta compagnia e sono come figli miei. Anche Marco, dopo averlo guarito, l’ho portato con me per farlo diventare parte della mia grande famiglia!”.
Clara però voleva riportare Marco a casa e così disse: “Che cosa ti potrebbe fare cambiare idea?”. “Non vorrei più essere solo, tutto qua”. A Clara allora venne un’idea: “Perché non trasformi questo tuo giardino e questo tuo palazzo in un enorme parco di divertimenti aperto a tutti i bambini del mondo? Avresti sempre tanta allegria intorno, faresti felici tutti, grandi e piccoli, e non saresti più solo!”. Al mago Nero la proposta piacque molto e decise di fare così! Svegliò tutti i bambini, compreso Marco, che fu felice di rivedere la sua mamma! Quindi con un incantensimo trasformò il suo palazzo e il suo giardino in un enorme parco di divertimenti e da allora non si sentì più solo.
Marco e Clara tornarono a casa e ogni mese andavano a trovare il vecchio mago per divertirsi tutti insieme e vissero così felici e contenti.