Stranezze

Ci manda questa filastrocca Marzia. (30 dicembre 2008).

C’era un cagnino che miagolava
ed un lupone che piano belava,
c’era un uccello che si arrampicava
ed una scimmietta che cinguettava,
un elefante, oplà, saltellava
ed una pulce che tanto pesava…
C’era un micione che a tutti abbaiava
ed una giraffa che era un po’ nana,
c’era un canguro che lento strisciava,
mentre un serpente la corda saltava…
C’era un leone che faceva le fusa
ed un’agnellina ringhiava confusa
c’era una tigre che leccava i bambini
ed una capretta che mostrava i canini.
Ma cos’è successo? Che animali strani!
Quelli più grossi sembravan dei nani!
C’era pinocchio col naso corto
e Maramao mica era morto!
Geppetto viveva nel lusso sfrenato
la fata stendeva per lui il bucato.
Biancaneve dalla pelle scura
passeggiava con la strega nell’ampia radura,
intanto i nani, alti e slanciati,
nella miniera vendevan gelati.
Il principe, a piedi, cercava il cavallo,
sull’alluce aveva un fastidioso callo.
I tre porcellini eran magri, stecchiti
Non piacevano al lupo neppure conditi.
Ho visto una casa col tetto verde
è piccolina ma ci si perde,
i vetri son fatti tutti di legno
le porte di vetro e ci lasci il segno
se appoggi la mano solo un pochino…
sul tetto spunta un bell’alto camino
da cui esce un fumo a tratti un po’ blu
insieme alle note di un vecchio cucù.
Davanti alla casa c’è un prato rosso
ed un gattino mordicchia un osso…
A me quella casa pare un po’ strana
esce del vino dalla fontana!
C’era un bel fiore che tanto puzzava
ed una puzzola che profumava,
una Befana col naso all’insù
e una fatina l’aveva all’ingiù.
Un grattacielo con un sol piano
andava bene per un sol nano,
una corriera non aveva ruote,
le tasche dei ricchi eran sempre vuote,
c’era un bel fungo, però senza gambo
ed un inventore per niente strambo,
una lucertola non stava al sole
e tutte grigie eran le aiuole.
Tutto era strano quello che c’era,
ma quel che c’era forse non c’era!
C’era un’oca intelligente
E la volpe? Capiva niente!
C’era un treno corto corto
Niente insalata, niente nell’orto!
C’era un bimbo con le rughe,
velocissime tre tartarughe!
C’erano scogli lisci e piatti,
c’era la sabbia che pungeva da matti.
C’era un sole che faceva i quarti
ed una luna per abbronzarti
c’era un ghiro vigile e attento,
un grillo russava sul pavimento.
C’era una fata senza bacchetta,
senza corona la reginetta!!!
Che posto strano,che strano posto,
non c’era fumo e neppure l’arrosto!
C’era un angelo un po’ cattivello
e un diavoletto gentile e bello,
un pipistrello volava di giorno
di notte dormiva bravo li’ intorno
non avevano gobbe i vecchi cammelli,
svelti bevevan l’acqua ai ruscelli!
Le pizze là eran tutte quadrate
e le minestre eran tutte gelate.
A settembre spuntavan le prime viole,
si impallidiva ai raggi del sole!
Gli acini d’uva eran rossi cubetti,
i dadi da brodo eran tondi perfetti,
erano cinque le consonanti,
le piume erano davvero pesanti!
Era strano quel posto, lo era davvero,
sia ad esser bugiardo che ad esser sincero!

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