Susanna senza la esse
Ecco la fiaba di Mariuccia (13 giugno 2006)
Susanna era una bella bambina assai birbante, dai lunghi capelli rossi .
Una notte mentre dormiva, le apparve in sogno il “topolino dei denti”. La portò con sé nel paese dei sogni, dove tutto era fantastico, dove tutti i bambini erano buoni, dove tutti…erano senza un dente.
Si, si, proprio così, senza un dente. Ogni volta che provavi a sognare il topolino dei denti, lui in cambio ti portava via un dentino per rendertelo quando saresti diventato più grande e più buono.
Susanna si svegliò la mattina senza il suo dentino e, quando se ne accorse… apriti cielo … non sapeva cosa fare.
Si esprimeva solo con i gesti ma, quando provò a parlare, si accorse che il topolino forse aveva sbagliato.
Si era portato via anche la sua “S”.
Il primo giorno di scuola la maestra incominciò a fare l’appello e quando fu il turno della sventurata bambina dai capelli rossi…
“E tu? Come ti chiami?” Tuonò la maestra.
“Io mi chiamo “Tudanna”. Rispose la piccola.
“Ma che strano nome che hai “Tudanna”. Non ne avevo mai sentito uno uguale in vita mia!” Esclamò la furba signora.
La maestra sapeva la storia del topolino dei denti che portava via ai bambini birichini la “S” e qualche volta anche la “R” e sperava che quella bambina tanto briccona diventasse buona.
Faceva sempre i dispetti a tutti la furba “Tudanna”, ma un bel giorno i compagni decisero di renderle il pan per focaccia.
Nascosero un sassolino nella sua scarpa e quando lei se ne accorse cominciò a sbraitare e saltare ed urlare: “Ho un tattolino nella ttarpa. Ho un tattolino nella ttarpa”.
Tutti si misero a ridere e fecero finta di non capire che cosa stesse dicendo, e lei se ne andò sconsolata verso casa.
Quella notte capì che doveva essere più buona e per questo sognò il topolino dei denti.
Lo pregò di restituirle il suo dentino e promise che sarebbe stata per sempre buona con i compagni.
La mattina, quando si vide allo specchio, notò che aveva un dentino nuovo fiammante, ma che sorpresa, il topolino le aveva regalato anche una “S” tutta nuova.
Trotterellando andò dalla sua mamma, felice di aver ritrovato la sua “S” ed il suo dentino, ed ansiosa di ritornare a scuola dai suoi compagni.