La vispa Teresa e il gatto
Se vi piace questa filastrocca, dovete ringraziare Caneri (5 novembre 2005).
Leggiamo insieme: La vispa Teresa e il gatto
La vispa Teresa da sol sull’altalena
pigliò a sorpresa la gatta soriana
e tutta giuliva stringendola viva
gridava a distesa: “L’ho presa, l’ho presa”.
Mostrando gli unghietti la gatta gridò:
“Che cosa ti aspetti? che io dica lo so?
Pei noti tuoi scopi ch’io gridi pietà!
chi mangia i topi che male ti fa?
Ma a me non conviene vederti confusa
in braccio sto bene e fraccio le fusa”.
Ma sulla finestra la serva apparì
gridò: “La minestra o micia vien qui!”.
E allora a Teresa che intanto arrosì
la gatta un po’ offesa conclude così:
“Che tu sia pentita bisogno non c’è
ti graffio le dita e fuggo da me”.
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