Tramonto estivo

Arrigo Heine

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Sulla pallida spiaggia sedevo
solitario e in crucciosi pensieri.
Il sole, calando, scagliava
rosso-ardenti saette sull’acque;
e i candidi flutti lontani,
dalla marea sospinti, spumeggiavano
e frusciavano sempre più vicino:
uno strano fruscio, bisbigli e sibili,
e risa e mormorii, sospiri e fremiti;
e un segreto cantar di ninnenanne –
mi sembrava di udir le antiche favole,
i racconti soavi e primitivi,
che un dì, bambino, intesi
dai bimbi del vicino,
quando, le sere estive, sui gradini
della porta di casa accovacciati,
stavamo a bisbigliarci misteriosi
racconti, con i piccoli
cuori in ascolto
e gli occhi arguti di curiosità
mentre dalla finestra, dirimpetto,
là tra vasi di fiori olezzanti,
le ragazze più grandi si affacciavano,
dolci volti di rosa,
ridenti e irradiati dalla luna.

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