Tutti fratelli

Tratto da "Il Giornale dei Bambini" Anno VIII Num. 3 - 15 gennaio 1903

“Mamma, per l’onomastico
dì, me la comprerai
una spadina lucida?
E’ un pezzo – tu lo sai –
è un pezzo che l’aspetto…
è un anno – ci scommetto!
Ma sai ch’è una delizia
aver la spada a lato?!
O mamma mia, che smania
di divenir soldato,
sergente, caporale,
o almeno generale!”
“Eh! eh! tu non fai celie!
Che rapida carriera!
Sarai certo un terribile
guerrier! la faccia è fiera!
Ma dimmi, o saltarello,
che farai tu di bello?
“Ah! che farò? Ma diamine!
Che fan, mamma, i soldati?
Andrò in guerra ad uccidere
i Francesi, i Croati,
gli Inglesi ed i briganti,
capisci? – tutti quanti!”
“Oh, povero il mio piccolo
gradasso, taci taci!
Dimmi, bimbo, ti piacciono
della tua mamma i baci,
le carezze, il sorriso
benigno del suo viso?
Ebbene, se desideri
ch’ella ti baci ognor,
e ti chiami il suo piccolo
gioello, il suo tesor,
non dirla un’altra volta
quella parola stolta.
La guerra!… O figlio aborrila
come un orribil mostro…
Tutti, sai, tutti i popoli
sono prossimo nostro
e tutti in di più belli
ci sentirem fratelli.
Latini, Slavi, Teutoni,
han tutti dei bambini…
Oh, crescan buoni, crescano
valenti cittadini
nell’arte e nel lavoro,
come te, mio tesoro.

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