Ucceltrovato

Ucceltrovato

C’era una volta un guardaboschi di nome Giuseppe che andò a caccia nella foresta e, mentre era lì, gli sembrò di sentir piangere un bambino. Giuseppe seguì la direzione del pianto e giunse infine a un grande albero. Su uno dei rami era adagiato un neonato. La madre si era addormentata con il bambino in grembo nel folto del bosco. Un uccello rapace aveva notato il piccolo e l’aveva rubato alla sua mamma prendendolo nel becco. L’aveva poi abbandonato sull’albero.
Il guardaboschi raggiunse il ramo, prese il bambino tra le braccia e pensò: “Com’è bello! Lo chiamerò Fabrizio! Lo porterò a casa con me e lo alleverò insieme alla mia piccola Lena”.
Così fece. Fabrizio e Lena crebbero insieme e si volevano bene, tanto, ma tanto che, se non si vedevano tutti i giorni, diventavano tristi.
La gente del villaggio, che conosceva la storia del ritrovamento di Fabrizio, prese a chiamare il bambino Ucceltrovato.
Giuseppe, il guardaboschi, aveva in casa anche una vecchia cuoca, che in realtà era una strega di nome Gertrude. Una sera la strega prese due secchi e si recò alla fonte più e più volte a raccogliere acqua. Lena la vide e disse: “Senti un po’, Gertrude, perché‚ porti tanta acqua?”. E la strega rispose: “Se non lo dici a nessuno, te lo dirò”. E quando Lena promise che non l’avrebbe detto a nessuno, Gertrude le disse: “Domattina presto, quando Giuseppe sarà a caccia, scalderò l’acqua e quando bollirà ci butterò dentro Ucceltrovato per farlo lesso”. Lena si spaventò tantissimo e si mise subito a pensare come salvare Ucceltrovato.
La mattina dopo il guardaboschi si alzò di buon’ora per andare a caccia.
Quando uscì, i bambini erano ancora a letto e Lena disse a Ucceltrovato: “Se non mi lasci, neppure io ti lascerò”. Ucceltrovato rispose: “Né ora, né mai”.
Allora Lena disse: “Ti devo svelare che ieri sera la vecchia Gertrude portava in casa tanti secchi d’acqua, allora le chiesi perché e lei mi rispose che me l’avrebbe detto solo se io non l’avessi rivelato a nessuno. Io promisi che non avrei fiatato con nessuno, allora lei mi disse che questa mattina, dopo che il babbo fosse partito per la caccia, intendeva far bollire l’acqua, poi buttarti dentro e cuocerti. Alziamoci, presto, vestiamoci e scappiamo insieme”.
Così i due bambini si alzarono, si vestirono in fretta e scapparono. Quando l’acqua bollì in pentola, la cuoca andò nella camera da letto per prendere Ucceltrovato e buttarvelo dentro. Ma quando entrò e si avvicinò ai letti, i bambini non c’erano più. Allora le venne una gran paura e pensò fra sé: “Cosa dirò mai, quando il guardaboschi Giuseppe torna a casa e vede che non ci sono più i bambini? Presto, bisogna rincorrerli e riacciuffarli!”. La strega mandò tre servi a inseguire i bambini. Lena e Fabrizio erano seduti al margine del bosco, ma quando videro i tre servi venire di corsa da lontano, Lena disse a Ucceltrovato: “Se non mi lasci, neppure io ti lascerò”. E Ucceltrovato rispose: “Né ora, né mai!”.
Allora Lena disse: “Diventa un rosaio e io una rosellina!”.
E quando i tre servi arrivarono davanti al bosco, non c’era che un rosaio con una rosellina, ma di bambini neanche l’ombra. Così se ne ritornarono a casa dicendo a Gertrude che non avevano visto nient’altro che un rosaio e una rosellina.
Allora la vecchia li rimproverò aspramente e disse “Babbei! Avreste dovuto spezzare il rosaio, cogliere la rosellina e portarla a casa: sbrigatevi a farlo!”.
Così, per la seconda volta, i servi dovettero andare a cercarli, ma i bambini li videro arrivare da lontano e Lena disse: “Ucceltrovato, se non mi lasci, neppure io ti lascerò!”. E Ucceltrovato rispose: “Né ora, né mai!”.
Allora Lena disse: “Diventa una chiesa, e io una lanterna!”.
Quando giunsero i tre servi non c’era altro che una chiesa e dentro, una lanterna. Dissero fra loro: “Cosa stiamo a fare qui? Torniamocene a casa!”.
Quando furono a casa la strega domandò se non avessero trovato nulla, ed essi risposero che no, null’altro che una chiesa con dentro una lanterna. “Stupidi!”, urlò Gertrude, “perché‚ non avete distrutto la chiesa e portato a casa la lanterna?”.
Questa volta la vecchia cuoca si mise lei stessa in cammino e andò alla ricerca dei bambini con i tre servi. Ma i bambini ancora una volta videro arrivare da lontano i tre servi con la cuoca che barcollava dietro a loro.
Allora Lena disse: “Ucceltrovato, se non mi lasci, neppure io ti lascerò!”. E Ucceltrovato rispose: “Né ora, né mai!”.
Lena disse: “Diventa uno stagno e io sarò l’anitra”.
Quando la strega arrivò e vide lo stagno, si distese sulla riva e voleva berlo tutto. Ma l’anitra accorse a nuoto, prese Gertrude con il suo becco e la trascinò in acqua e così la vecchia strega annegò.
Poi i bimbi se ne tornarono a casa e vissero per sempre felici e contenti.

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