Un cavaliere che è tutto un programma
Sofia Gallo
(Ovvero la tragica fine di un cavaliere proverbiale)
Nel bel mezzo di una battaglia al valoroso cavaliere Sigismondo caddero le braccia.
“Porcaccia miseria – disse il cavaliere – e dire che ero il braccio destro del mio Signore!”.
“Non voglio però gettare la spugna!”, esclamò, ma non sapendo cosa fare, lì impalato come un merluzzo, decise di andare al castello a pensare.
Sulla strada per il castello incontrò un mostro tutto orecchi che gli intralciò il cammino dandogli filo da torcere.
Sigismondo se la diede a gambe e corse a spron battuto saltando di palo in frasca fin tanto che si ritrovò di nuovo sul campo di battaglia.
Lì fu la sua fine; colpito da una mazzata prodigiosa si fece in quattro e andò completamente a rotoli; la testa fu scagliata sulle nuvole, i piedi restarono per terra, il cuore fu gettato al di là dell’ostacolo, la spalla fu ridotta all’osso.
La fine del prode Sigismondo fu così imprevedibile e truculenta che lasciò tutti con un palmo di naso (quelli per lo meno che il naso l’avevano ben protetto sotto l’elmo!).