C’è un paio di scarpette Rosse
Joyce Lussu
Leggiamo insieme: C’è un paio di scarpette Rosse di Joyce Lussu
C’è un paio di scarpette rosse
numero ventiquattro
quasi nuove:
sulla suola interna si vede
ancora la marca di fabbrica
“Schulze Monaco”.
C’è un paio di scarpette rosse
in cima a un mucchio
di scarpette infantili
a Buchenwald.
Più in là c’è un mucchio di riccioli biondi
di ciocche nere e castane
a Buchenwald.
Servivano a far coperte per i soldati.
Non si sprecava nulla
e i bimbi li spogliavano e li radevano
prima di spingerli nelle camere a gas.
C’è un paio di scarpette rosse
di scarpette rosse per la domenica
a Buchenwald.
Erano di un bimbo di tre anni,
forse di tre anni e mezzo.
Chi sa di che colore erano gli occhi
bruciati nei forni,
ma il suo pianto
lo possiamo immaginare,
si sa come piangono i bambini.
Anche i suoi piedini
li possiamo immaginare.
Scarpa numero ventiquattro
per l’eternità
perché i piedini dei bambini morti
non crescono.
C’è un paio di scarpette rosse
a Buchenwald,
quasi nuove,
perché i piedini dei bambini morti
non consumano le suole…
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bruttissima
De gustibus non disputandum est 🙂
Toccante..dolorosa..lacerante…la crudeltà dell’umanità non ha confini.
La poesia che ho portato al mio esame di quinta elementare.
L’unica poesia che per me ha avuto un senso studiare in seconda media, anno1973 e che ricordo ancora.
BELLISSIMA
Fa riflettere, in modo passionale e struggente
io la sto studiando in prima media con musica e non so nemmeno il perchè
mi piacciono i sassi
pizza, pasta, mandolino, mamma mia