Una conta come le altre

Sofia Gallo

“Cosa fai lì? Sei matto?”.
“Matto?”.
“Sì, ti pare una buona idea startene lì accucciato come un cane bastonato?”.
“Sono un cane uscito dalla conta”.
“Conta chi canta cantando una cantilena”.
“Allora il matto sei tu”.
“No. è che mi piacciono i giri di parole”.
“Ti piacciono le parole che vanno in giro?”.
“No, le parole che stanno ferme e tu gli giri intorno”.
“Ah, ho capito”.
“Allora com’è questa conta?”
“Te la dico in un orecchio”.
“E io la metto nel mio secchio”.
“Pessima idea. Comunque te la dico.

Tre cornacchie in mezzo al mare
che volevano cantare
ma cantare non si può
le cornacchie fan popo.
Fan popo come Martino
che va a prendere il vasino,
fan popo come Marcello
che la fa dietro al cancello,
fan popo come Santina
che la fa più piccolina,
fa popo come fai tu
che la fai sotto il bambù.

“Ti piace?”.
“Uhm, sotto il bambù! Che scemenza”.
“Bambù si fa per dire. Va bene un albero qualsiasi”.
“Se lo dici tu. E a che cosa giocano gli altri?”.
“Non lo so. Io il gioco non lo conosco. Io sto sempre fuori. Mi scappa sempre!”.

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