Una festa “paurosa”

Le avventure della maestra Alice

Ecco il racconto di Cristina (23 ottobre 2003).

Si era oramai alla metà di ottobre e la maestra Alice pensava a un modo divertente e carino di festeggiare Halloween.
Quando andava a scuola lei – neanche poi tanti anni fa…- non si sapeva niente di questa festa di mostri, fantasmi e zucche, ma tra i suoi alunni serpeggiava già una certa agitazione all’avvicinarsi di questa festa.
D’accordo con Daniela, la maestra di inglese, iniziò a preparare biglietti spaventosi neri e arancioni, canzoncine e filastrocche “di paura”, decorazioni per l’aula con scheletri e affini, ma non si sentiva soddisfatta: voleva che questa prima festa insieme fosse veramente speciale.
Un sabato pomeriggio, mentre se ne andava in giro con la sua macchina vecchiotta e un po’ scassata piena di pupazzetti, libri e giornalini vecchi, le venne l’illuminazione: avrebbero preparato in classe i dolcetti per la festa!
Subito si precipitò a fare la spesa e caricò la macchina di farina, uova, zucchero, caramelline colorate, cioccolato e così via: se la macchina avesse potuto parlare avrebbe detto:”Basta! Pietà!” dal momento che stava per scoppiare!
Quando il lunedì annunciò ai bambini la sua intenzione, la classe espose in un entusiastico:”Urràààààà!!!!!”
“Mi sembra che l’idea sia piaciuta!”, pensò sorridendo la maestra Alice.
Dopo aver preso accordi con la cuoca Giovanna per poter usare la cucina per cuocere i dolci, la maestra Alice chiese aiuto alla maestra Daniela e alla maestra di ceramica Raffaella per poter coordinare e seguire i “lavori”.
Arrivò il grande giorno: tutti erano bardati con grossi grembiuloni per evitare di sporcarsi, i tavoli erano ben puliti e tutto l’occorrente disposto in bell’ ordine.
Ma ben presto la maestra Alice capì che c’era qualcosa che non andava: tanto per cominciare Fiona si sedette su un pacco di uova schiacciandole irrimediabilmente e riducendosi in uno stato pietoso tra l’incontenibile ilarità dei compagni.
Gastone, soprannominato “l’intruppone” per la sua sbadataggine, fece un grosso starnuto su un mucchio di farina trasformando immediatamente Ernesto, che gli stava di fronte, in una specie di fantasma.
Sofia, chiamata dai compagni “la spia” per la sua abitudine di andare sempre a riferire le malefatte degli altri, scoprì Filippo che si stava ingozzando di nascosto di Smarties e di MeMems.
La maestra Alice stava per mettersi a piangere, ma poi con la coda dell’occhio vide nel suo armadio – sempre nel caos…- la sua macchina fotografica ed ebbe un’altra delle sue idee…
Cominciò a scattare foto all’impazzata per immortalare quei disastri comunque divertenti e l’atmosfera si rilassò subito.
“Dunque ragazzi, adesso che ci siamo fatti un po’ di risate e ci siamo calmati mettiamo al lavoro!”
Da quel momento tutto andò liscio. Prepararono dei dolci mostruosi:
occhi di drago, dita di strega, denti di vampiro, artigli di gatto, biscotti dalla forma di zucca, fantasma, teschio e persino una torta a forma di castello stregato!
La cucina di Giovanna ferveva di frenetica attività: chi impastava, chi infornava, chi decorava…e chi assaggiava!
Alla fine le maestre rimisero tutto in ordine, mentre la bidella Lella aiutava i bambini a pulirsi.
Il giorno di Halloween sulla porta dell’aula della maestra Alice c’era il cartellone con le foto scattate durante la preparazione della festa: serviva ad accogliere le altre classi invitate ad ammirare i “pasticci mostruosi” – ed anche ad assaggiarli! -.
Ma guai a chi si presentava senza dolcetti da scambiare: c’erano scherzetti in quantità pronti da usare!

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