Una storia fra le dita
Anna Vivarelli
Per caso hai visto la lepre pazza
che le tue mani solleticava
mentre correndo lungo la piazza
da un capo all’altro la traversava?
Qualcuno dice che un brutto giorno
forse per colpa di cinque dita
dentro un tegame, tapina, finì
lessa, stufata, fritta o farcita.
Tutti raccontano della cattura
pollice, indice, medio e anulare,
per far con gli altri bella figura,
per aver storie da raccontare.
In verità dentro l’acqua bollente
nessuna lepre pazza cascò
perché la corsa era troppo veloce,
perché nessuno la catturò.
Guarda di nuovo dentro la piazza
dove una volta hai visto sfrecciare
la lepre svelta che pazza non era
che mai nessuno riuscì ad afferrare.
Se chiudi gli occhi vedi passare
un gran leone senza criniera
un elefante col naso corto
un coccodrillo con la dentiera.
Vedi un canguro con la valigia,
una civetta con gli occhi a spillo,
uno scoiattolo in cerca di ghiande,
perfino un ghiro più sveglio di un grillo.
Vedi un pinguino vestito di rosso,
l’abito argenteo di una sirena,
la cavalcata di un ippocampo
e uno zampillo senza balena.
Vedi un paguro di nome Filippo,
una giraffa in cima alle scale,
un ippopotamo che fa la dieta
ed una talpa col cannocchiale.
Perché il leprotto che sulla piazza
quel giorno hai visto passare veloce
è solo una delle cento storie
che fra le dita trovano voce.