Uno strano sogno

Questa è la composizione di Carmen (30 Settembre 2009)

Una sera, nel cuore della notte, ho fatto un sogno molto strano, all’inizio spaventoso,
ma a lieto fine.
Eccovi il racconto:
“A scuola in storia ho imparato a leggere e a scrivere in geroglifico; con la mia classe, comprese le maestre, abbiamo deciso di fare in una gita in Egitto per trovare dei reperti. Con il permesso dei miei genitori ho preparato le valigie e sono partita con i miei compagni. Arrivati a destinazione iniziamo subito a scavare e così scavando, scavando, troviamo un tempio. Spinti dalla curiosità entriamo. Era pieno di olii profumati, fascie e tanti altri oggetti. Ma la cosa che più attirava la nostra attenzione erano due statue, che raffiguravano il Dio Osiride, al centro c’era un manto dove c’era scritto in geroglifico: Salutate il Dio.
Togliamo il manto e la statua gigante prende vita e ci dice: “Salve sono il Dio potente Majiik e offro aiuto alle persone che vogliono cambiare aspetto fisico. Se questo è anche il vostro desiderio entrare nel tempio di notte e al mattino sarete come voi desiderate”.
La notte tutti dormivamo, tranne una mia compagna che è andata senza che nessuno se ne accorgesse al tempio. E l’incantesimo si compie: snella e non più cicciotella e con i capelli simili a quelli di Hanna Montana.
Ma una cosa andò storta: i suoi denti diventarono come quelli di Dracula ed erano assetati di sangue!
La maestra Adriana cercava di difenderci: “Non succhiare il sangue perchè ti va nel cervello e se ce ne hai troppo rischi di morire!!”
Ricordandomi quello che avevamo studiato mi viene un’idea per risolvere la situazione: preparare un infuso a base di rosmarino, basilico, un pelo di cammello e un po’ di dolmis, un’erba dolce che cresce nelle oasi del deserto.
Il problema era trovare l’occorrente.
Basilico e rosmarino li avevamo, ma dovevamo trovare un’oasi per avere la dolmis e di pelo di cammello. Durante il cammino eravamo così stanchi che avevamo dei miraggi. Ma dopo tanta fatica arrivammo in un’oasi stupenda, ricca di acqua e di palme. E per nostra fortuna anche di dolmis e di cammelli!!
La mia compagna bevve l’infuso e subito tornò come prima, promettendo che non avrebbe pù cercato di cambiare aspetto.
Durante l’ultima notte noi ragazze trovammo in una grotta un bigliettino dove c’era scritto: “Se scaverete troverete il Nilo e lì cercate il tesoro”. Così tutte scaviamo e troviamo veramente il Nilo: era fantastico!
Tutte nuotiamo e camminando nel fiume troviamo uno scrigno gigante. Lo apriamo e
dentro c’era una maschera d’oro massiccio che rappresentava Tutankamon.
Tornati a Campo Calabro ci rechiamo subito al Museo di Reggio con la maschera. Per la nostra scoperta metteranno le nostre foto vicino alla faccia di Tutankamon e noi, le nostre famiglie e i nostri amici potremo entrare gratis a visitare il museo tutte le volte che vorremo!

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