Venerdì – Il lupo sportivo
Sofia Gallo
Viveva nel bosco un lupo che era convinto di essere il re; pensava infatti di essere più forte, più bello e più intelligente degli altri animali. Re o non re, tutti lo temevano e gli ubbidivano.
Un giorno il lupo ebbe un’ idea.
“Faremo una gara di velocità – dichiarò – Chi arriverà primo alla Grotta del Vento regnerà al mio posto per una settimana”.
Poi scelse i concorrenti: la tartaruga, la talpa, lo scoiattolo, il riccio e la rana.
“Bella forza! – dissero gli animali del bosco – Il lupo vincerà di sicuro!”.
Ma nessuno osò protestare e i concorrenti si disposero sulla linea di partenza.
Col numero 1 partì lo scoiattolo. Fece tanti giri su e giù per i rami degli alberi e arrivò alla Grotta un’ora dopo il lupo.
Col numero 2 partì la talpa. Ebbe il permesso di correre sottoterra, ma scavò nella direzione sbagliata.
Gli animali la fermarono se no scavava fino al mare e il lupo rise come un matto.
Col numero 3 partì la tartaruga. Impiegò tutta la giornata a fare metà del percorso, poi si addormentò e non finì la gara.
Col numero 4 partì la rana. Di salto in salto arrivò allo stagno e vi restò a nuotare con le altre ranocchie. Il lupo la squalificò.
Col numero 5 partì il riccio. Il lupo si nascose dietro un albero e lanciò un urlo. Il riccio ebbe paura, si richiuse su se stesso e non volle più ripartire.
Così il lupo prese in giro gli animali del bosco.
“Prima di proclamarti vincitore – disse allora la volpe – sfida anche me!”.
“Non sarai certo tu a battermi – disse il lupo – Prendi il numero 6 e partiamo insieme”.
La volpe si dispose sulla linea di partenza e al “pronti via!” schizzò come una freccia dietro un cespuglio.
Il lupo non la vide più e corse velocissimo sicuro di vincere la gara. Quando però arrivò alla Grotta del Vento vide la volpe seduta ad aspettarlo.
“Sono più veloce di tutti”, disse la volpe ridendo.
“Non capisco… dov’eri?”, disse il lupo. “Comunque, hai vinto tu – aggiunse – Ti proclamo regina del bosco per una settimana”.
La volpe regnò e fece correre il lupo avanti e indietro tutta la settimana. E il lupo corse con la lingua fuori, senza mai capire come avesse fatto a perdere la gara.
Lo capirono invece gli altri animali: infatti sapevano che la volpe aveva una sorella che le assomigliava moltissimo e ridevano di nascosto.
“Le volpi erano due – gli dissero alla fine della settimana – una alla partenza e l’altra all’arrivo. Ti credevamo più intelligente, caro lupo”.