Vento di marzo

Rosalia Calleri

Vento di marzo

Leggiamo insieme: Vento di marzo di Rosalia Calleri

C’è un signore che va a spasso
con la mazza e l’occhialino,
lo accompagna passo passo
marzo allegro e birichino;
e ad un tratto (oh, che monello!)
manda in aria il suo cappello.

Sciorinato lì sull’aia
vede un candido bucato;
lo contempla la massaia
con lo sguardo più beato,
ma di marzo il venticello
le fa un tiro da monello.

I ragazzi, sulla piazza
stan giocando in lieti crocchi,
ad un tratto, infuria; impazza;
han la polvere negli occhi:
cos’è stato? È sempre quello,
è di marzo il venticello.

Poveretta quella donna!
Non sa dove riparare:
poveretta! La sua gonna
è una vela in alto mare
e, di marzo, il venticello
più che mai fa il pazzerello.

Raggi d’oro e nuvolette
cielo azzurro a pecorine,
pruni in fiore, nuove erbette,
bucanevi e pratoline;
sole, pioggia e venticello:
ecco marzo pazzerello.

 

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