Veronica bambina golosa

Francesca Fabris

Questa è la storia di Veronica, bambina golosa che voleva tutto per sè. Era ingorda di dolci che non divideva mai con nessuno, nemmeno con sua sorella. Ogni occasione era buona per chiederne, e nessuno poteva andare a trovarla senza portarsi dietro almeno una scatola di cioccolatini. Il giorno dell’anno che preferiva, neanche a parlarne era il 6 gennaio. Con l’avvicinarsi della festa fantasticava sulle quantità di dolci che la befana avrebbe dovuto portarle: carriole di caramelle, scatoloni di biscotti, badilate di liquirizie.
Quell’anno decise di appendere al caminetto la sua calzamaglia di lana.
“Sotto il peso dei dolci si allungherà sempre più, e la befana avrà un bel da fare a riempirla tutta!”, diceva alla sorella.
“Fai male ad essere così avida”, rispondeva Martina che si accontentava del suo calzino.
Quella notte infatti la befana riempì le calze delle bambine con la stessa quantità.
Al risveglio Veronica si arrabbiò e scrisse alla befana una lettera furente che conservò un anno intero.

Quattro stagioni erano passate e il 6 gennaio si avvicinava.
Veronica provò ancora con il trucco della calzamaglia. ‘Metterò in bella vista anche la lettera, – pensò la golosa – questa volta sarò accontentata!’
Quando la befana entrò nel salotto di Veronica e Martina, vide per la seconda volta la calzamaglia, e lesse quella lettera sfacciata, decise di voler dare una lezione alla bambina. Prese una calza da bambola, ci mise mezza caramella e scrisse un biglietto: “Per Veronica”. Poi ripose con cura il calzino di Martina nel cassetto, prese la calzamaglia di lana, la riempì così tanto che quasi si strappò, e scrisse un altro biglietto: “Per Martina, bambina buona e generosa che sicuramente dividerà i dolci con la sorella. Se l’anno scorso ne avessi dati così tanti a Veronica, Martina sarebbe sicuramente rimasta senza!”
Veronica capì la lezione e lasciò tutti i dolci a sua sorella.
E da quel giorno imparò a non essere più così avida e fece sempre a metà di tutto.

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