Versicoli quasi ecologici
Giorgio Caproni
Tratta da Res amissa, Garzanti, 1995
Leggiamo insieme la poesia Versicoli quasi ecologici di Giorgio Caproni
Non uccidete il mare,
la libellula, il vento.
Non soffocate il lamento
(il canto!) del lamantino.
Il galagone, il pino:
anche di questo è fatto
l’uomo. E chi per profitto vile
fulmina un pesce, un fiume,
non fatelo cavaliere
del lavoro. L’amore
finisce dove finisce l’erba
e l’acqua muore. Dove
sparendo la foresta
e l’aria verde, chi resta
sospira nel sempre più vasto
paese guasto: “Come
potrebbe tornare a essere bella,
scomparso l’uomo, la terra”.
Se cercate le più belle Filastrocche su Ambiente, Risparmio delle risorse, Ecologia, cliccate qui!
Se cercate le migliori Poesie su Ambiente, Ecologia e Rispetto delle risorse, cliccate qui!