Viaggio nel corpo della mamma

Ecco il racconto di Alessandro, 10 anni (10 febbraio 2003).

Era mattina nel corpo della mamma.
Francesco e Giovanna stavano appena attraversando i polmoni con la loro navicella. Erano nel torace, a pochi “passi” (si fa per dire) dal cuore. C’era una via vai di globuli rossi che attraversavano il cuore come se fosse una metropoli piena di strade.
Francesco, non avendo resistito al rumoroso battito del cuore, prese la rotta che portava al cervello. Giovanna era contraria. Così Francesco la rassicurò dicendo:” Non ti preoccupare. E se andremo al cervello sapremo cosa pensa la mamma di noi e non sentiremo quel rumoroso battito cardiaco”. Giovanna rispose: ” Già! Da fuori il corpo non si sentiva così forte”. E così si avviarono verso il cervello. Una volta arrivati furono subito travolti da nervi in corsa per trasmettere messaggi agli altri organi e ai muscoli.
Il cervello era enorme. Sembrava un computer sempre attivo. Qualche ora dopo raggiunsero la pancia. Trovarono milioni, miliardi di spermatozoi pronti per la corsa per fecondare l’ovulo.
Stavano per avere un fratellino o una sorellina.
Era tardi e decisero di tornare a casa. La mamma sarebbe stata in pensiero e di certo non si poteva immaginare che i suoi figli erano nel suo corpo!

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