Viola
Giovanni Papini
Leggiamo insieme: Viola di Giovanni Papini
Viola vestita di limpido giallo,
che festa, che amore a un tratto scoprirti
venire innanzi con grazia di ballo
di tra i ginepri e l’odore dei mirti!
La ricca estate si filtra e si dora
sopra il tuo piccolo volto rotondo;
ad ogni moto dell’iride mora
bevi nel riso la gioia del mondo.
Par che la terra rifatta stamani
più generosa, più fresca di ieri
voglia specchiarsi negli occhi silvani
tuoi, risplendenti di casti pensieri.
Al tuo venire volante s’allieta
questo mio cuore e con Dio si rimpacia,
l’arida bocca del padre poeta
torna a pregare allor quando ti bacia.
Comincia bene, anzi benissimo, poi si spegne e finisce nelle banalità più fastidiosa.
Bellissimo poesia che ho studiato quando andavo a scuola e ho stampato e regalato incorniciata alla nipotina di una mia amica battezzata Viola