Dolcissime – Incontro alla vita con un tuffo a bomba
Qualche giorno fa abbiamo visto in anteprima Dolcissime, il nuovo film di Francesco Ghiaccio, uscito il 1 agosto nelle sale.
Ci è piaciuto molto e ne consigliamo vivamente la visione a tutti, soprattutto alle adolescenti che hanno bisogno di fare pace con il loro aspetto fisico e alle loro mamme.
Il pubblico del nostro pomeriggio estivo di cinema casalingo era composto dalla sottoscritta, da due maschi undicenni e da due bimbe di 9 anni. I ragazzi si sono avvicinati allo schermo con molta diffidenza, le bambine, invece, piene di curiosità verso questa storia un po’ da grandi. Ma sono bastati pochi minuti per farsi conquistare tutti dalle tre amiche over-size, sorriso irresistibile e biscotti nascosti nelle tasche, alle prese con la vita da liceali, appesantita dai chili di troppo e dagli sguardi di disapprovazione delle compagne con il vitino da vespa.
Chi sono le Dolcissime?
A rincarare la dose di insicurezza delle protagoniste abbiamo nell’ordine: per Mariagrazia una madre bellissima e magra e per giunta ex campionessa di nuoto sincronizzato, incapace di mascherare il disagio nei confronti di una figlia tanto diversa da lei;
per Chiara un fidanzato virtuale troppo belloccio che la mette in crisi e le impedisce di svelarsi live e nemmeno in foto; per Letizia, che ha una fantastica voce, l’ansia di esibirsi in pubblico, mostrando il suo talento. Le tre amiche fanno squadra e si barcamenano nelle piccole grandi difficoltà quotidiane, dandosi supporto tra pasticcini, risate e arrabbiature.
Finché un giorno un episodio di cyber bullismo, ideato dalla bellissima e perfida Alice, capitana della squadra di nuoto sincronizzato della scuola, ai danni “delle chiattone”, fa scattare nelle ragazze, insieme alla rabbia, il desiderio di riscatto che le porterà ad abbracciare un’impresa quasi impossibile: vincere la gara di fine campionato di nuoto sincronizzato, alla faccia della squadra delle str… sincronizzate!
Ma il diabolico piano prevede che ad allenarle di nascosto sia proprio Alice, tenuta sotto scacco da un video compromettente girato da Mariagrazia e compagne.
Dolcissime è da vedere perché
Nel groviglio di sentimenti ed emozioni che questo patto tra le 4 ragazze comporta sta la forza del film, capace di suggerire con leggerezza e garbo diversi piani di conversazioni in famiglia. C’è il tema del bullismo in Rete che qui è accennato senza retorica, ma con grande efficacia. E i miei compagni di visione preadolescenti hanno recepito il messaggio. E poi c’è la grande questione della fiducia in se stessi, del coraggio di mettersi alla prova sempre, qualunque sia il punto di partenza. A fare da collante il valore salvifico dello sport, in questo caso il nuoto sincronizzato, disciplina che merita decisamente di essere rivalutata.
E’ infatti attraverso la faticosa trasformazione sportiva delle ciccione in “Dolcissime”, fatta di ore e ore di allenamenti notturni in piscina, che cominciano a cadere le barriere. E mano a mano che le gambe imparano a sgambettare agili nell’acqua, l’autostima aumenta, mentre l’algida e odiosa Alice appare sotto nuova luce e acquista punti. Bracciata dopo bracciata scatta l’intesa: in fondo anche lei soffre e si sente inadeguata proprio come le altre, nonostante la vita apparentemente perfetta e nessun problema con la bilancia.
Dolcissime non è un film sui disturbi alimentari o sulla dieta, come non è un film sul bullismo, è una storia che centra perfettamente il delicato problema dell’accettazione di sé, tipico dell’adolescenza (e non solo), quando lo specchio diventa il peggior nemico e restare a galla è una fatica.
Proprio per questo può essere uno stimolo di riflessione anche per le bambine, ché in fondo prevenire è meglio che curare, no? E il messaggio di amicizia e di voglia di reagire che arriva alla fine è incoraggiante:
Non arrendetevi fanciulle, unitevi con i vostri difetti, la cellulite e le vostre insicurezze e buttatevi nel mondo con un bel tuffo a bomba!