Figli – il film, quando 1+1 non è uguale a 2

 

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 I figli ci cambiano la vita?

Il mondo si divide da sempre in due squadre: da una parte chi sostiene che un figlio non ti cambi la vita e dall’altra chi invece giura che tra prima e dopo ci sia un abisso: prima cene, party cinema, vacanze e aperitivi, dopo pappe, pediatra, pannolini e feste ai gonfiabili.

La frattura fra le due opposte fazioni si riduce però all’arrivo del secondo pargolo, perché ci si accorge presto che

la famiglia non risponde a logiche matematiche e in questo ambito 1+1 non fa 2, ma 11 o perlomeno 2 al quadrato.

Insomma, se un figlio ti permette, se pur con qualche sforzo, di mantenere una certa continuità con la vita precedente e di conciliare più o meno felicemente lavoro, impegni casalinghi, vita sociale e di coppia, il secondo quasi sempre spariglia le carte e crea in casa l’effetto-tornado, specialmente in quelle coppie di genitori del primo gruppo, che col primogenito erano riuscite a restare a galla senza cambiare più di tanto la loro agenda mondana, come i protagonisti del film #figli, nelle sale dal 23 gennaio.

Siamo state invitate all’anteprima qualche giorno fa, dove abbiamo incontrato alla fine della proiezione i bravissimi interpreti Paola Cortellesi e Valerio Mastandrea e il regista, per un interessante dibattito sul tema genitori-figli insieme allo psicologo Luca Mazzucchelli e a Jolanda Restano.

Il film racconta di come la vita di Nicola e Sara, coppia affiatata con una bimba in età scolare, vada letteralmente in corto circuito all’arrivo di un secondo bebè.

Impossibile da mamme di due o più figli non riconoscersi nelle dinamiche familiari tinteggiate in maniera cruda (ma sempre con garbo e ironia!) dallo sceneggiatore Mattia Torre, prematuramente scomparso lo scorso settembre, proprio quando si cominciavano a girare le prime scene. Questo film è anche un omaggio da parte dei suoi compagni di lavoro e di vita: regista e attori erano suoi amici e questo rende tutta la storia ancora più vera.

Figli è infatti uno spaccato verissimo, comico e drammatico insieme, di quello che succede alle coppie con figli oggi: con nevrosi, crisi, ansie, recriminazioni, senso di soffocamento e quella voglia di prendere la porta e scappare, che prima o poi ti piglia.

Il mondo di Pinterest con i bimbi dal pigiamino en pendant che fanno colazione nel lettone insieme a una mamma truccata e pettinata la domenica mattina è lontano anni luce. Qui il neonato piange e urla giorno e notte, la sorellina vorrebbe vederlo morto e si affaccia alla culla con sguardo da serial killer e la mamma gira in tuta come uno zombie, con lo sguardo assente e le occhiaie. Il papà? Naturalmente non sa dove sbattere la testa e, come nelle migliori famiglie, si sente un supereroe ogni volta che riesce a passare indenne qualche ora da solo con le creature. Accanto a loro gravitano nonni moderni con nessuna voglia di fare i baby sitter, tate improbabili e amici nella stessa barca, che non possono rendersi utili per evitare il peggio. Perché per evitare il naufragio c’è una sola elementare e difficilissima manovra: accettarsi e decidere di stare al gioco. Solo così la prospettiva cambia e come per magia il clima si rasserena.

#figli, nonostante, le premesse non è affatto l’elogio del figlio unico, e nemmeno un rimpianto della vita da single, il messaggio è al contrario pieno di speranza e ottimismo.

Andate a vederlo perché ne vale la pena!

 

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