Generazioni a confronto su Nintendo 2DS: Tomodachi Life vince! #nintendo2ds

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Dico, ma ve lo ricordate il Game Boy? Quello con lo schermo verde? Ma quanto ci abbiamo giocato? Io e mio fratello parecchie volte e quanti ricordi! Una giovinezza fa!
Un po’ di tempo fa ho rispolveranto quel cimelio di famiglia che, scusate se è poco, ha fatto la storia, per farlo vedere a mia figlia Aui.
E lei, dopo averlo guardato con poca convinzione e con aria di sufficienza, si gira, mi guarda e dice: “Mamma! Il mio #nintendo2ds è meglio!”.

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E la mia risposta voleva essere “Certo tesoro, ma il Game Boy per me allora era come il Nintendo 2DS per te ora”, ma Aui mi aveva già messo in mano la sua nuova console con il nuovo gioco. Come madre responsabile e attenta, soprattutto in materia di videogiochi per bambini, accetto la sfida e inizio a provarlo. Creo un mii che assomiglia alla Aui, uno a Tommy, uno a me e poi inizio a soddisfare i loro bisogni, a farli incontrare, e… Stavo giocando! Poi giustamente la Aui in maniera molto gentile mi dice: “Mamma il gioco è mio! Poi il mio Mii deve essere più alto, con una maglia diversa, più magra. Mamma faccio io!”

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Ecco appunto, sicuramente la ragazza ha le idee molto chiare! E con Tomodachi Life i bambini hanno molte possibilità di scelta, possono creare i personaggi proprio come se li immaginano, grazie ai diversi tool che ti permettono di creare tanti mini dettagli.
In questo modo possono interagire con i loro giochi, facendosi coinvolgere e appassionare sempre di più.
Con i nostri vecchi videogiochigi, noi eravamo molto più limitati rispetto a oggi: ora i giochi sono diventati molto intelligenti, in grado di simulare situazioni comuni e di vita normale, come Tomodachi Life ad esempio. Infatti, oltre a creare personaggi (i famosi Mii), si possono anche inventare diverse situazioni di interazione tra personaggi, che si possono conoscere, capire se si piacciono e addirittura si possono sposare e avere figli!
Questo poi è stupefacente, perché il personaggio ha dei gusti personali e delle affinità con altri personaggi, decide lui se è il suo “Mii per sempre” oppure il nemico.
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Credo che siano proprio tutte queste caratteristiche unite in un solo gioco, a farlo piacere così tanto a mia figlia. 
Finalmente anche i personaggi hanno un loro “libero arbitrio”, sono in grado di incontrarsi, giocare assieme, conoscersi, decidere se si piacciono oppure no (possono anche litigare !).
Ovviamente, non sono totalmente indipendenti, infatti bisogna pur sempre prendersi cura di loro, soddisfando i loro bisogni, rispondendo alle loro richieste, portrarli in giro per l’isola.

Questo Simulatore di Vita permette inoltre di popolare l’isola di Tomodachi e di renderla sempre più moderna, piena di negozi e di farla crescere.

Le ore volano quando siamo impegnate a giocare con i nostri personaggi e a seguire le loro vicende. Tra l’altro i Mii parlano ed è divertente sentire i loro motti e le loro conversazioni. Credo che tutto questo faccia appassionare i bambini, ma anche noi adulti, perché alla fine non riesci ad annoiarti.

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A questo punto non posso fare altro che rimettere a posto la mia console, ripensando a quanto ai nostri giochi fossero più semplici e “poveri” tra incastri di mattoncini e avventure di Mario!
La vera esperienza stava nell’uso della console più che nel gioco in sé.
Invece, ora sempre di più, sono i giochi che emozionano e coinvolgono i bambini, richiedendo loro attenzione e impegno.

Insomma nella battaglia tra vecchi e nuovi videogiochi 1 a 0 per Tomodachi Life ;)!!!

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