Giorni della Merla quando sono?
I Giorni della Merla ricorrono ogni anno il 29, 30 e 31 Gennaio.
Vengono chiamati così perché tradizionalmente si tratta dei giorni in cui le rigide temperature invernali si fanno sentire con maggiore enfasi.
Ma sapete perché si chiamano così? Scopriamolo insieme.
Giorni della Merla: cosa raccontano le leggende popolari?
Lo scherzo a Gennaio
Qualcuno fa risalire la tradizione dei Giorni della Merla ad un vecchio racconto della tradizione orale del Nord Italia che narra le vicissitudini di una merla che, riuscita a scampare all’inverno, si burlò del mese di Gennaio. Questo si offese dello scherzo della merla e chiese in prestito altri tre giorni di freddo al “collega” Febbraio, facendola pagare così alla merla infreddolita!
Il nido nel comignolo
Un’altra versione racconta invece di una merla dalle piume bianche come la neve che gli ultimi giorni di Gennaio, cercò riparo dai rigori dell’inverno all’interno di un comignolo.
Il calore del nascondiglio le salvò la vita, ma quando alla fine del terzo giorno poté tornare a volare all’aperto, il suo piumaggio era ormai irrimediabilmente nero a causa della fuliggine.
Se volete, potete stampare il disegno della merla bianca da colorare e trasformarla in nera, come racconta la leggenda!
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Giorni della Merla
Filastrocca di Jolanda Restano
29, 30, 31
dal gelo non si salva nessuno!
Di gennaio tal giornate
son da sempre assai gelate;
le più fredde, le più glaciali
adatte solo agli orsi polari!
Lo sa bene mamma merla
che era bianca come perla
e per un po’ di caldo al camino
diventò nera carboncino!
Da quel dì è scura a vederla:
ecco i Giorni della Merla!
La famosa leggenda dei tre giorni della merla
Filastrocca di Jolanda Restano
Tanto, tanto tempo fa
(non era nato neppure papà!)
ogni merlo avea il piumaggio
bianco come un fior di maggio;
candido, puro, immacolato
come un giglio appena nato.
Poi un giorno accadde un fatto
che cambiò di colpo tutto!
Come andò questa faccenda
ve lo dice la leggenda
che se un po’ pazienza avrete
senza indugio ascolterete!
Mamma merla già lo sa
che a gennaio freddo fa,
che dal ciel scende la neve
bianca, soffice e assai lieve;
che d’inverno tutto ghiaccia:
mani, piedi e anche la faccia.
E cercando in ogni modo
di scaldare i figli e il nido,
scorge un tetto lì vicino
dove sbuffa un bel camino
da cui esce fumo nero,
ma calduccio per davvero.
Così insieme ai figlioletti
non svolazza più sui tetti,
ma fa un nido piccolino
proprio sopra a quel camino.
Ora il gel non è più cruccio:
la famiglia sta al calduccio!
Quando il gelo s’è chetato
ed il freddo se n’è andato,
mamma merla esce dal nido:
“Cra cra cra” e lancia un grido
“Ch’è successo al mio piumaggio?
Di guardar non ho il coraggio!”.
Ed inver non è più puro,
bianco e candido, ma scuro.
E la merla le sue piume
corre già a pulire al fiume.
Lava, lava per davvero
ma il piumaggio resta nero!
Da quel dì i merli tutti
sono nati inver sì fatti:
la leggenda dice il vero
col piumaggio solo nero!
Mai più bianchi come foglio,
solo neri come il petrolio.
Ma che importa? Restan belli
coi lor becchi tutti gialli!
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