Gli animali della Pasqua

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La Pasqua è ricchissima di credenze che vedono protagonisti gli animali.

Pensiamo per esempio al pettirosso che toglie la spina dal capo di Cristo e conserva sul petto la macchia di sangue. Oppure alla rondine che accompagna il pianto di Maria subito dopo la morte del Figlio.

Questo accade perché questa festività ha radici pagane. In quei riti precristiani diffusi prima dell’avvento del cristianesimo che celebravano la rinascita della natura e il suo risveglio dopo il lungo inverno.

I principali animali della Pasqua

La chioccia  e i suoi pulcini

La simbologia degli animali di Pasqua vede protagoniste la chioccia e i suoi pulcini.

Le uova un tempo venivano deposte sotto le ali a gennaio e alla fine della quaresima iniziavano a schiudersi.

L’aria tiepida della primavera permetteva e permette ancora alle covate di uscire. Ed è normale nel periodo pasquale vedere le chiocce scorrazzare per le aie circondate dai pulcini.

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Il coniglio

Il coniglio come simbolo pasquale fu introdotto per la prima volta in Germania nel XV secolo.

Proprio in quest’epoca cominciarono a essere realizzati i primi dolcetti a forma di coniglietto.

Furono poi le stesse popolazioni europee a diffondere tale tradizione anche in America dove il coniglietto pasquale è chiamato “Easter bunny”.

Il coniglio bianco anche nella tradizione cristiana è simbolo di prolificità  – i conigli fanno tanti cuccioli – e rinnovamento, visto che questi animali cambiano il pelo con il cambio della stagione.

colomba

La colomba

La colomba per la sua grazie e la sua nobile distanza dal mondo umano viene raffigurata come simbolo dello Spirito Santo e rappresenta un altro animale simbolo della Pasqua.

Inoltre la colomba viene considerata un simbolo di pace.

Questo significato risale molto probabilmente alla lettura di un episodio della Genesi in cui fu proprio una colomba a portare un ramoscello d’ulivo nel becco a Noè dopo il diluvio universale per indicare la fine delle ostilità tra Dio e il suo popolo.

L’agnello

L’agnello rappresenta il sacrificio compiuto da Gesù. Nonostante fosse il Figlio di Dio si fece crocifiggere per la salvezza dell’umanità.

L’importanza del sacrificio in realtà è stata “ereditata” dalla religione ebraica, progenitrice del cristianesimo (Gesù stesso era ebreo). Anche gli ebrei infatti festeggiano la Pasqua – anzi, il nome “Pasqua” viene proprio dall’ebraico Pesah – ma la loro celebrazione ricorda la liberazione degli ebrei dalla schiavitù in Egitto grazie a Mosè.

Poco prima che Dio inviasse l’ultima piaga contro gli egiziani per ucciderne ogni primogenito, Mosè infatti disse ad ogni famiglia del suo popolo di sacrificare un agnello e usarne il sangue per cospargere gli stipiti di ogni casa. Così facendo il vento divino avrebbe riconosciuto le abitazioni degli ebrei e ne avrebbe risparmiato i figli.

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Canzone di Pasqua

Filastrocca di Teresa Romei Correggi

Cantate, rondinelle;
cantate, fontanelle;
alzate, fiorellini,
i teneri capini,

verso l’azzurro cielo;
ridete pesco e melo;
squillate, bronzi santi,
tutti i festosi canti:

s’è dischiuso l’agnello
di Gesù Salvatore
ed un angelo bello,
vestito di splendore,
ripete giubilante:
– Gesù Cristo è risorto,
glorioso e trionfante!

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