I compiti delle vacanze, Mamma Mia!

compiti delle vacanze

Siamo quasi arrivati ai primi di agosto e il tema compiti delle vacanze comincia a diventare bollente. C’è chi li ha già finiti e chi ancora non ha aperto libro e poi ci sono i metodici di un tanto al dì, ma per tutti è un tormentone.

Qual è la corretta strategia per affrontare i compiti delle vacanze?

Ogni anno la stessa domanda e fra polemiche, filippiche e ramanzine non si riesce a venirne a capo. Perché parliamoci chiaro, i compiti sono un affare dei genitori, di solito delle mamme. Sono le mamme a impostare la tabella di marcia e a dare il ritmo di lavoro, ciascuna a modo suo. Qui cerchiamo di analizzare i diversi metodi per convincere i bimbi ad aprire libri e quaderni, mettendo in risalto i pro e i contro dei diversi approcci.

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Le super-secchione

Si avvicinano ai compiti con precisione manageriale, elaborando file Excel dove calcolano la quantità di pagine che vanno fatte al giorno per arrivare sereni (si fa per dire) a settembre. Bilanciano le materie e le difficoltà con precisione svizzera e inseriscono la pausa compiti la mattina presto o dopo pranzo, senza nessuna pietà. Di solito però si ricordano di santificare le feste, lasciando i pargoli liberi nel weekend e a ferragosto, ma guai a sgarrare negli altri giorni.

I loro figli non sfigureranno al rientro e non saranno costretti ai tour de force settembrini, ma forse si saranno persi quel gusto di oziare per giornate intere che è proprio uno degli scopi delle vacanze.

Le anticipatarie

Sono le paladine del “meglio togliersi subito il pensiero” che convincono i figli a finire tutti i compiti in tempi record. Le più brave riescono addirittura a non mettere nemmeno i libri in valigia, perché i loro bambini li hanno già completati ancora prima di partire. Un giugno di fuoco, riversi sui quaderni a ripassare regole e tabelline per poi godersi il dolce far niente.

Può essere una strada, ma il rischio di ritrovarsi a scuola sbagliando le doppie è altissimo!

Le mamme last-minute

Sono l’opposto delle anticipatarie e credono fermamente nelle maratone di compiti settembrine. Prima si godono le vacanze con i bambini senza stressarli e poi a settembre si rendono conto della mole di lavoro da fare e li costringono a recuperare. In genere in queste famiglie si finiscono le ultime operazioni di matematica la sera prima di cominciare la scuola, con l’adrenalina alle stelle e il senso di relax archiviato.

Si arriva a scuola preparati, ma anche un tantino angosciati 🙂

Le lucignole

Sono le mamme che davanti ai compiti dei figli rivivono esperienze scolastiche disastrose e non riescono a tenere a freno lo spirito ribelle. I loro figli fanno parte della categoria di quelli che i compiti delle vacanze non li fanno proprio e arrivano a scuola con i libri incompleti e i quaderni più o meno in bianco, sotto lo sguardo attonito dei compagni.

Le mamme lucignole si nascondono dietro a questioni filosofiche tipo che i bambini debbano guardare le stelle e camminare a piedi nudi per crescere e sperimentare, anziché stare chini sui libri. Ma in realtà sanno benissimo che i loro pargoli la faranno franca, perché confidano nel fatto che gli insegnanti a settembre non abbiano la minima voglia di mettersi a correggere i compiti di tutta la classe, né di leggere decine di noiosissimi diari sgrammaticati.

Certo, i loro figli avranno qualche problemino con l’assunzione di responsabilità in futuro, ma sicuramente avranno fatto un’estate da leoni!

Le Cerbere

Non c’è giorno che non urlino e sbraitino dietro ai bambini minacciandoli di morte per far loro aprire i libri. E, estate dopo estate, ripetono la stessa pantomima, sperando che un giorno i loro figli cresciuti diventino autonomi e diligenti. Per ora è tutto un ricatto per far procedere le pagine con una fatica da matti. Una cosa è certa: è più il tempo che impiegano per convincere i fannulloni a prendere in mano astucci e quaderni di quello passato effettivamente alla scrivania.

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Le creative

Teoriche della massima di Mary Poppins che con un poco di zucchero la piccola va giù, si illudono di riuscire a far passare i compiti come un’attività divertente, mettendo in campo tutta la loro creatività. Organizzano sedute di compiti collettive radunando gli amichetti della spiaggia (dove regolarmente finisce tutto in caciara!), comprano dozzine di penne glitterate e stickers per abbellire i diari delle vacanze, promettono gelati, ricchi premi e cotillons a chi finisce per primo il problema. Insomma si fanno in quattro per vivere bene il ripasso estivo insieme ai figli.

I risultati non sono sempre all’altezza dei loro sforzi, ma sicuramente per i loro bambini lo spettro dei compiti non esiste.

E voi di che scuola siete? Avete sperimentato un’altra via per arrivare con i compiti fatti e il sorriso sulle labbra al primo giorno di scuola? Raccontatecela allora!

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