Giò Due Piedi

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Giò Due Piedi
di Sofia Gallo
Il mulino a vento – serie rossa
Raffaello editrice
2010

Giò è un ragazzino dai piedi esageratamente lunghi, e per questo viene deriso dai suoi compagni.
A un certo punto decide di ribellarsi e abbandona i banchi di scuola e,
tra mille peripezie che coinvolgono ragazzini, genitori, bibliotecari e l’intero paese, riesce a ritrovare pace e stima in se stesso.

Il piedilandese

Lo sai che cosa mi è successo venendo qui? – disse Giò visibilmente eccitato. Lui aveva maggiore confidenza di Corradino con Margherita e le dava del tu.
Margherita abbassò, al solito, gli occhiali sulla punta del naso e lo guardò con aria divertita.
– Quando ho girato l’angolo, uscendo da casa mia, i miei piedi hanno fatto lo sgambetto a un anziano signore con la borsa della spesa strapiena.
– Oh, mamma mia… – commentò Margherita.
– Quello, inviperito, mi ha urlato di fare attenzione e di controllare dove mettevo i piedi. Io sono abituato a queste cose, per cui mi sono chinato, ho raccolto le patate e i mandarini, poi ho avuto un lampo di genio: ho guardato il signore dritto negli occhi e gli ho detto “mi scusi tanto, ma io sono di un altro pianeta; vengo da Piedilandia. Là i piedi sono talmente lunghi che non si può guardare dove si mettono. Loro, i piedi, vanno dove vogliono. Noi possiamo soltanto seguirli e ubbidire. I piedi sono i re di Piedilandia”. Il tipo è restato lì, impietrito, e io sono corso via, facendomela sotto dal ridere!
– Molto divertente… – disse Margherita – …anche se non si fanno scherzi alle persone anziane.
E perché gli hai raccontato quella storia?
– Perché è da un bel che ci penso; voglio sapere tutto ciò che c’è da sapere a proposito dei piedi – rispose Giò baldanzoso, mettendosi a sedere ritto. – I piedi sono importantissimi nella vita. Soltanto le persone sciocche non capiscono la loro utilità.
– Oh, bel ragionamento! – disse Margherita che, messa sull’avviso da Corradino a proposito delle idee strampalate di Giò, meditava su come districarsi in quella storia balorda.
– Sono convinto… – insistette Giò – … che miei piedi ci sia un sacco di materia cerebrale, più che in un piccolo cervello.
Giò si buttò all’indietro sulla poltrona, alzò per aria i suoi piedoni e glieli cacciò sotto gli occhi.
– Non sono forse piedi straordinari?
– Incredibili! – esclamò Margherita. – Lo so che sei eccezionalmente dotato, in quanto a piedi! E ti ho sempre fatto i complimenti!
– Complimenti, un accidente! Sai benissimo che tutti mi prendono in giro da quando sono nato a causa di questi piedoni! Adesso, però, voglio divertirmi anch’io con l’idea di Piedilandia.
– Uhmm, non che sia tanto originale come idea – disse Margherita colta da un’illuminazione improvvisa. – Piedilandia esiste da millenni. Certo, non tutti lo sanno…

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