Tutta colpa della guerra

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Tutta colpa della guerra

di Sofia Gallo
Illustrazioni di Susanna Teodoro
Il capitello
1999

Tre fratelli, impossibilitati a passare la vacanze dalla zia Lia in Croazia per via della guerra che dilania le terre della ex-Jugoslavia, affrontano avventure e nuove conoscenze durante un’estate davvero speciale. Dopo molte traversie ritrovano la zia, data per dispersa, in un centro della Croce Rossa e tornano a casa con lei e la piccola Svetonia rimasta orfana....

Ottenere il permesso di espatrio per Svetonia non fu troppo difficile. Quella sera stessa si riuscì ad averlo pronto. Riuscirono anche ad avvertire la nonna al paese. Il permesso era provvisorio: quando tutto fosse ridiventato tranquillo, Svetonia avrebbe potuto tornare a casa.
Si era comunque fatto tardi e dovettero tutti essere ospitati per la notte. Il mattino dopo poterono ripartire. La zia Lia andò a chiamare Svetonia ed ebbe soltanto il rimpianto di lasciare lì gli altri bambini. Avrebbe voluto portarli tutti con sé. Luca e Gianni si accorsero che quei bambini adesso erano per lei più importanti dei suoi nipoti.
“Tornerò”, disse salutandoli con la mano.
Svetonia era felice di partire, felice di lasciarsi alle spalle una terra piena di orrori e di massacri e che le aveva rubato i genitori, felice di intravedere una pausa di vita tranquilla e normale nella famiglia che l’avrebbe ospitata in Italia, ma era anche triste, tristissima di allontanarsi ancor più dai volti familiari del suo paese. Le pareva di spaccarsi in due, una Svetonia che restava là col cuore e col pensiero e una parte che se ne andava come sospinta da una forza più grande di lei. Ma i bambini sono forti, molto forti, più dei grandi e la sua tristezza rimase in un angolo, seminascosta.
Svetonia strinse soltanto forte la mano della zia Lia quando varcarono il cancello del centro della Croce Rossa sul camioncino del medico.

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