Angelica e la nonna strega

favolapremio
Angelica e la nonna strega

di Sofia Gallo
Lions Club Trieste Miramar
2002

Una strega troppo grassa perché annoiata e triste; una bambina che vuole un po’ di coccole e di allegria in casa: se si incontrano e si capiscono…nasce una bella favola.

“Non so più per chi fare le mie magie – dice la strega mettendosi seduta a fatica. – Allora invento piatti appetitosi e me li mangio. Mangio tutto il giorno, dall’alba al tramonto, mangio crocchette e spiedini, involtini e polpette, cosciotti e frittate, crostate e biscotti, canditi e marroni, cannoli farciti e torte giganti e…sono grassa da far schifo”.
Angelica strabuzza gli occhi a sentire quelle meraviglie.
Non parla, trangugia saliva e si affaccia dalla finestra per spiare meglio dentro alla baita.
“Mangia, se vuoi”, dice la strega e con un trambusto d’inferno afferra un forchettone, infilza un cosciotto di agnello nel forno e glielo porge al di là della finestra tenendolo con le sue dita grasse e unte.
Angelica mangia e ringrazia la strega.
“Devo andare, ora”, dice e riprende il cammino nel bosco.

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