Bianca nella neve

Bianca nella neve
di Tiziana Rinaldi

Questo racconto è tratto dal volume “Ancora una. Le fiabe del filo invisibile” – Casa Editrice Mammeonline – 2003

E Maggio è qui.

E sull’albero più alto, del bosco più fitto, delle terre più lontane c’è una mamma che sogna i suoi piccoli.
Uno, due, tre, quattro, le uova nel suo nido nascosto.
E lei le cova, le culla, cantando piano con amore grande.
Una Mamma Cornacchia che aspetta la nascita delle sue nere cornacchiette.

Così è che una mattina avverte un fremito nuovo e con stupore ed emozione comprende che è giunto il momento.
Le uova iniziano a creparsi, poi a rompersi e curiosi e sorridenti escono prima il becco poi gli occhi vispi dei suoi piccolini.
Oooooohhhh… che felice mattina!
Oooooohhhh… le care creature!
Mamma Cornacchia è raggiante e non finisce di baciarle ed osservarle…
Due robusti e sani maschietti, una piccola cornacchietta ancora un po’ assonnata e l’ultima, una bellissima e dolce cornacchietta… BIANCA!!!

Aaaaaahhh… che prodigio è questo?
Aaaaaahhh… di quale sortilegio si tratta?
Certo una magia, un incantesimo ha reso possibile una così tremenda sventura..
E la notizia è presto in giro, che in un baleno son già qui Papà Cornacchia con i parenti tutti per la grande festa della nascita.
Festa gelata, turbata, rabbuiata dalla tremenda scoperta.
E una gran confusione scende nel nido, fino ad un attimo prima silenzioso e magico.
Tutti parlano, uno sull’altro, uno con l’altro:
“Cosa può essere accaduto?”
“Questo è segno di disgrazia certa!”
“Noi neri siamo, da generazioni e generazioni”
“Come fare adesso… e che vergogna…”
E tutti strillano e si rattristano e sono così rabbiosi.

Solo Mamma Cornacchia tace, e osserva.
La sua piccola!
Più la guarda e più prova per lei un amore così grande, così profondo, così unico, che il cuore le fa male da tutto quell’amore, e pensa e decide che: “Nessuno oserà dire o fare alcun male alla mia piccolina! Non una parola in più, o voi tutti ve la vedrete con me!”
Ed ecco che stringe Bianca, sì questo sarà il suo nome, tra le sue ali e sfida con lo sguardo la numerosa famiglia. Bianca è la sua creatura preziosa. Lei la amerà, la curerà, la proteggerà, l’aiuterà a crescere e volare, come da sempre le mamme cornacchie fanno con i propri cuccioli.

E il tempo passa.

Estate è qui, e poi è andata.
Le nostre cornacchiette sono così cresciute…
Belle e sane sono pronte per il primo volo.
Bianca che è sempre stata al sicuro nel suo caldo nido, oggi affronterà il bosco.
E lei sa…
Sa di essere diversa dai fratelli.
Sa che la Mamma la protegge da qualcosa.
Sa che la famiglia si comporta stranamente in sua presenza.
E stamani il primo volo le mette in cuore un grande timore…
Là fuori c’è il bosco con i suoi sussurri tra i rami.

Ultima dopo i fratelli e la sorella, Bianca respira, si lascia cadere e… và, vola!

E nella gioia mista a timore di quelle ali che la sorreggono, ascolta….
E sente le voci.
E osserva.
E vede gli sguardi.
Tutti stanno aspettando il momento di vedere la cornacchia di cui tanto si parla.
Che triste primo volo Bianca!
Vorrebbe forse piangere, forse scomparire, ma va avanti, che la mamma la osserva con l’amore di sempre.

Ed è fatta.
E la sera prima di addormentarsi :”Ora so volare – pensa – e ripete alla mamma la sua domanda di ogni sera: “Perché? Perchè mamma io sono diversa?”
E come sempre giunge rassicurante la risposta :”Tu se unica piccola. Sei nata per la nostra gioia. Un dono speciale ti è stato fatto da Madre Natura, e verrà un giorno in cui tutti sapranno…”
Cullata da queste parole, Bianca si addormenta, accoccolata nelle sue piume…

E Autunno è qui!
E inverno segue…
Foglie gialle e nebbia mattutina, e aria fresca e vento e pioggia leggera…

E’ tempo di prepararsi.
Che ognuno sia capace di volare veloce, e di procurarsi il cibo, che notti lunghe e giorni brevi stanno arrivando.
Sì giungono… eccoli, uno dopo l’altro…
Giorni brevi e silenziosi.
Notti lunghissime e cariche di misteriosa attesa. E freddo, tanto tanto freddo.
E come sempre accade nel bosco d’Inverno, è neve.
Neve, e neve e gelo immenso.
Sono di gelo anche le stelle che spuntano tra i rami.
E con la neve giungono loro… gli ospiti più temuti… i bracconieri.
E uscire dal nido diventa enormemente pericoloso per loro così nere con tutto questo bianco attorno.
Bisogna fare in fretta a procurarsi il cibo che fuori c’è il “fuoco di morte”.

Che almeno la neve passi presto…

Ma no, non passa questa volta, non con la Luna nuova, né con la piena…
Neve, neve, neve ancora…
Solo tutto questo bianco a tenere compagnia.
La famiglia delle cornacchie è allo stremo.
Nessuno vuole più avventurarsi fuori dopo che il fuoco di morte più volte li ha sfiorati.
E se sbirciamo nei loro nidi, bene attenti a non farci scorgere, possiamo vederli tristi, disperati.
E si lamentano, uno sull’altro, uno con l’altro…
“Aaaaahhh… che disgrazia…”
“Lo sapevo io, lo avevo detto…”
“Moriremo, moriremo tutti per la fame… sarà così!”

E Bianca ascolta e osserva.
E sente qualcosa agitarsi in petto…
E’ la sua voce, la sua voce, sì la voce, che vuole uscire e non sa come fare che lei non parla quasi mai nella speranza di rendersi invisibile.
“Forse, forse, forse…” e aumenta il tono che nessuno l’ascolta “forse, forse… FORSE… potrei esservi di aiuto…” e quasi grida e tutti la guardano stupiti.
“D’aiuto? E come? Facendoci morire dal ridere?” gracchia una cornacchia acida…
“Ma… come potete, come riuscite ad essere tanto insensibili!” tuona allora mamma Cornacchia “Bianca ha qualcosa da dire… Parla piccola, dicci…”
Riprende Bianca più decisa “Forse io potrei aiutarvi… So volare bene, non temo il fuoco di morte… e poi… le mie piume… colore di neve… nessuno mi vedrebbe, nessuno, ed io cercherei buon cibo per tutti…”
“E sia” pronuncia allora la cornacchia vecchia, il vecchio capo, il più taciturno.
E come per un segnale, tutti riprendono a parlare, uno sull’altro, uno con l’altro, e stavolta è per consigliare, per incoraggiare.
“Laggiù dal vecchio albero è il cibo più buono…”
“E le bacche più saporite sono nei cespugli dove il Sole sorge…”
“E Bianca, attenta quando sorvoli la radura…”
“E buona fortuna piccola!”
Bianca li guarda, il cuore veloce e un fremito nelle ali.
E via!
Vola, e fugge, e astutamente si apposta, mimetizzandosi.
E va, e torna… dieci, e cento, e più viaggi…
“Vai Bianca, non stancarti. Vola! Salvaci!”

Bianca nella neve!

Tempo è passato.
Stagioni e Lune a contare i mesi e gli anni.
Nel bosco Bianca è conosciuta e rispettata per coraggio, grazia e saggezza.
E si racconta, nelle tane, nei nidi, nelle lunghe sere d’estate e nei brevi pomeriggi d’inverno, della Cornacchia Bianca che salvò il suo clan.

E inverno è qui!
Oggi è scesa la prima neve.
Sull’albero più alto, del bosco più fitto, delle terre più lontane, c’è una bellissima cornacchia, immobile su un ramo.
Le sue piume candide si confondono con i fiocchi lenti.
E’ una vecchia cornacchia che ha avuto una bella e lunga vita, numerosi figli, un amorevole compagno.
Un eco lontano le ripete parole preziose… “Tu se unica piccola. Sei nata per la nostra gioia. Un dono speciale ti è stato fatto da Madre Natura, e verrà un giorno in cui tutti sapranno…”
E lei osserva e pensa e sorride…

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Dove vuoi andare?