Fiabe a tempo. Tra foreste e castelli del Nord

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Fiabe a tempo
Edizioni San Paolo
2009

Le fiabe sono state scelte tra i più autorevoli autori della tradizione; Andersen, i Fratelli Grimm e Perrault e suddivise secondo il tempo di ascolto e lettura; sono fiabe da gustare in 3, 6, 9 o 12 minuti… Questa che segue è una fiaba da tre minuti!

I musicanti di Brema
L’idea di suonare nella banda municipale di Brema venne per prima all’asino quando capì di essere troppo vecchio per trasportare la farina al mulino.
“Che chiuda pure il mulino!” pensò. “E’ piuttosto che farmi accoppare a bastonate dal mio padrone, me ne vado a Brema e lì, sicuro, troverò un buon posto nella banda del paese”.
Strada facendo l’asino incontrò un cane da caccia. Se ne stava lungo disteso con la lingua di fuori e sospirava.
“Che fai?”, gli chiese l’asino.
“Che faccio? Aspetto che il padrone mi colpisca a randellate perché sono vecchio e non corro abbastanza veloce”.
“Macché randellate!” disse l’asino. “Alzati e vieni con me a Brema a suonare nella banda. Io suono il piffero e tu batti la grancassa!”.
“Ci sto”, disse il cane e seguì l’asino.
Poco dopo incontrarono un gatto malconcio, spelacchiato e triste.
“Che hai?”, gli chiese l’asino.
“Ho, ho… – sospirò il gatto – “ho che le mie unghie sono molli e mi manca lo scatto per acchiappare i topi e la vecchia mi vuole annegare!”.
“Ma va là! L’acqua ai gatti non piace!”, disse l’asino. “Vieni con noi a Brema. Noi suoniamo e tu intoni le tue canzoni d’amore”.
“D’accordo”, fece il gatto e si unì al gruppo.
Poco dopo incontrarono un gallo che cantava a squarciagola, stonato come una gallina spennacchiata.
“Con chi ce l’hai?”, gli chiese l’ asino.
“Con la mia padrona che vuol mettermi in pentola a bollire”.
“Macché pentola e pentola”, gli disse l’asino. “Vieni a cantare nella banda di Brema e sarai contento”.
Così i quattro camminarono insieme fino a sera e si misero a riposare vicino a un albero. Il gallo volò su un ramo alto e di lassù vide poco lontano una lucina.
“Ehi”, disse ai suoi amici – forse c’è qualcuno che può offrirci la cena!”.
In un batter d’occhio trovarono la casetta dove i briganti stavano facendo una bella mangiata intorno alla tavola imbandita con mille prelibatezze.
L’asino allora ebbe un’altra idea brillante.
“Affacciamoci alla finestra” disse. “Io che sono alto metto le zampe sul davanzale. Tu, cane, mi monti in groppa e tu, gatto, salti sulla sua schiena …”.
“E io volo sulla testa del gatto!”, squittì il gallo che aveva capito tutto.
Tra tutti e quattro formarono una creatura così mostruosa, che neppure ai tempi dei dinosauri se ne era vista una simile, e improvvisarono una canzone così stonata che i briganti sgranarono gli occhi, ebbero paura di essere divorati in un boccone e scapparono a gambe levate.
L’asino, il cane, il gatto e il gallo mangiarono a quattro palmenti e poi si misero comodi a schiacciare un pisolino.
Quando calò la notte, uno dei briganti andò a vedere che cosa succedesse nella loro casa.
Il gatto era sdraiato tra la cenere del camino: il brigante scambiò i suoi occhi per dei tizzoni ardenti, fece per rianimare il fuoco e fu graffiato.
“Aiuto! Una strega!”, urlò e chiuse la porta, senza accorgersi del cane che dormiva sullo zerbino e che gli morsicò la gamba.
“Aiuto! – gridò il brigante. “C’è un uomo con un coltello!”, e corse nel cortile dove l’asino, mezzo addormentato vicino al letamaio, gli sferrò un calcio possente.
“Che mazzata! C’è un mostro, nero con le orecchie lunghe!”, gridò in preda al panico, e corse via inseguito dall’assordante chichirichì del gallo che cantava con quanto fiato aveva in gola.
“C’è il giudice! ” disse ai suoi amici quando li ebbe raggiunti nel folto del bosco. – L’ho sentito forte e chiaro”.
“E cosa dice?”, chiesero i briganti allarmati.
“Prendeteli, legateli e trascinateli in tribunale”.
“Allora, scappiamo”, dissero i briganti in coro e corsero il più lontano possibile dalla loro casa.
Lì restarono in buona compagnia l’asino, il cane, il gatto e il gallo, che si dimenticarono della banda municipale di Brema dove ancora oggi li aspettano.

…continua…

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