I cavalieri di Re Lev e altre fiabe dall’Ucraina

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I cavalieri di Re Lev e altre fiabe dall’Ucraina
di Sofia Gallo e Tetyana Gordiyenko
con testo a fronte in ucraino
Sinnos
2010

Mykyta Conciapelli e il Drago
Kiev era, nei tempi antichi, considerata una città magica: si raccontava che su una delle sue colline, detta il Monte Calvo, le più potenti streghe di tutte le terre ucraine si radunassero una volta all’anno per festeggiare l’inizio dell’estate e che l’intera foresta attorno alla città (ora molto diradata) fosse popolata di magie nascoste. Entrando in quella pucca si doveva seguire l’unico sentiero che si snodava nel fitto della boscaglia, un sentiero che si diceva fosse sempre in discesa; e si diceva pure che il viandante si faceva sovente cogliere dalla paura, per il buio e per le sagome minacciose dei pini e delle querce o ancor più per la vista degli occhi gialli delle bestie feroci che gli giravano attorno affamate, e allora iniziava a correre veloce come il vento giù dal sentiero e correva, correva e un’inspiegabile forza lo riportava al punto di partenza. Sempre da capo ricominciava a scendere da quel sentiero e di nuovo rimaneva preda delle ombre e dei rumori sordi del bosco e si spaventava e correva e di nuovo si trovava all’inizio del percorso, trasportato per magia lassù, sebbene il sentiero non salisse mai, e così il viandante a forza di corse e di spaventi si perdeva nel bosco, senza lasciare alcuna traccia.
Con tante leggende sulla sua foresta, è naturale che anche l’origine della città sia avvolta nella magia…

Molte erano le tribù slave che abitavano il territorio dell’odierna Ucraina, che un tempo si chiamava Rus’, ma a un certo punto la tribù dei Poljany diventò la più potente, e la loro capitale, la città di Kiev, divenne la capitale del Gran Principato di Rus’ Kieviana.
Tanti prìncipi valorosi si susseguirono sul trono di Kiev. Uno dei più gloriosi e amati dal popolo fu Volodymyr, chiamato dai suoi vassalli Bel Sole.
Volodymyr decise di avvicinare il proprio paese al resto dell’Europa e nel 988 si convertì al Cristianesimo e, in una sola giornata, fece battezzare tutta la popolazione di Kiev nelle acque del Dnipro.
Il Principe Bel Sole si circondava di uomini valorosi: c’era chi gli dava saggi consigli di governo e chi difendeva la capitale principesca dalle orde dei nomadi che arrivavano dalle steppe, cavalcando per giorni e notti sulle pianure erbose senza incontrare ostacolo alcuno.
Un giorno, però, arrivò un mostro che nessun cavaliere del seguito del Principe fu in grado di sconfiggere.
Dalle acque fredde e scure del fiume Pucaj emerse un orribile drago a tre teste.
Si insediò non lontano da Kiev, nelle profonde caverne di roccia sulla riva del fiume, e cominciò a rapire le belle fanciulle che andavano lì a lavarsi.
Volodymyr Bel Sole inviò più e più volte i suoi migliori cavalieri a combatterlo, ma nessuno di loro riuscì a tornare vittorioso. Il Drago nel frattempo si inorgoglì sempre di più e fece pervenire un messaggio irto di minacce ai cittadini della città di Kiev.
“Da oggi in poi” recitava il messaggio” sarete voi stessi, abitanti di Kiev, a portarmi una fanciulla ogni volta che la luna piena illuminerà il cielo di notte. Se ciò non avverrà, io darò fuoco alla vostra città col mio fiato incandescente”.
Tutti capirono che il Drago non scherzava.
Ma come era possibile trovare le fanciulle da dare in pasto all’orribile mostro?

…continua…

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