Jabih, il falco e la colomba

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Jabih, il falco e la colomba

di Sofia Gallo
Illustrazioni di Arianna Papini
Fatatrac
2007

Giorgio in sogno, durante un tremendo temporale, viene trasportato in terra di guerra, dove tanti, tantissimi ragazzi e ragazze, combattono la loro battaglia contro gli uomini in armi…Riusciranno nella loro impresa? O rimarrà un sogno?

“E’ questa la vostra fortezza?”, chiese Giorgio.
“Sì. Posate le armi e venite”, ordinò Jabih
Salirono lunghe scalinate di pietra e uscirono sugli spalti. All’aria aperta, finalmente, nella notte stellata.
Giorgio stette là immobile sulla fortezza, maestosa, circondata da un ampio fossato, imprendibile come le fortezze dei suoi libri di avventura.
Ai suoi piedi era la città, le case in fiamme che accendevano il buio e gli spari che foravano il silenzio.
“Facciamola saltare in aria! – esclamò Giorgio -. “Le armi saranno distrutte per sempre e la guerra finirà!”.
Tutti lo guardarono stupiti.
“Io domani ho la partita di pallone. Non posso perderla. Forza, muoviamoci”.
“è meglio aspettare”, disse Jahib.
“Aspettare che cosa?”, chiese Giorgio interdetto.
“Tu pensi soltanto alla tua partita e non sai la verità”, disse secco Jabih.
“Quale verità?”. Giorgio di nuovo non capiva.
“La verità è che qui non c’è vita senza guerra”.
“Allora la vostra è una falsa missione?!! Voi non volete davvero la pace…”.
“Noi conosciamo soltanto la guerra e nient’altro e abbiamo paura di cambiare…”.
“Beh…io invece non ho paura”, affermò Giorgio deciso.
“Come si fa a far saltare la fortezza?”, gli chiese Efrel con un filo di voce.
“Come ho visto fare nei film. Seguitemi”.

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