Linda Ley, investigacolf

 

Linda Ley, investigacolf
Giovanni Caviezel

Linda Ley, investigacolf

Giovedì, ore 20,31
Linda Ley si aggiustò il grembiulino bianco e afferrando con gesto nervoso il vassoio carico di tazzine di caffè disse sottovoce: – Quanto odio i giovedì!
Fare la cameriera nella immensa casa della immensa soprano Marisol Fagotti era già un lavoro faticoso, figuriamoci il giovedì, quando i bizzarri amici della più capricciosa cantante del mondo si riunivano come d’abitudine per cenare e spettegolare insieme.
Linda entrò nel vasto salone, e con un colpo d’occhio li vide tutti: c’era il violinista Alcibiade Trillo con l’inseparabile violino e la noiosissima moglie Elettra, poi ecco Mirina Cocò, la celebre stilista in amabile conversazione con la sua nemica di sempre, la giornalista d’assalto Oliva Etti, sempre in coppia con l’inseparabile computer portatile.
– Che magnifico cappelliiino, cara!- sibilò Oliva indicando il voluminoso copricapo sfoggiato dalla stilista. – Come si chiaaama?
– E’ una mia creazione! L’ho chiamato “Fatti miei”! Soddisfatta? – rispose secca secca Cocò.
– Ooooh! Che nome adorabile! – belò la giornalista per tutta risposta.

Più in là, stravaccato su un divano e con l’aria di annoiarsi a morte (ma non era vero), vegetava Carlo Alberto Maria Viscontoni, di nobile schiatta, gonfissimo portafoglio e con qualche chilo di troppo. Il Viscontoni non faceva mai nulla di importante, ma di questo nessuno si preoccupava. Bevuto il caffè, la conversazione languì e la serata finì sul serio. Gli ospiti se ne erano andati da appena dieci minuti quando Linda, infilatasi un paio di guanti di gomma, immerse le mani nella schiuma profumata del detersivo per i piatti. Lavando stoviglie e posate, come sempre mentalmente le contò, e solo alla fine del lavoro si accorse della sparizione di altre tre posate della preziosissima collezione della famiglia Fagotti.

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