Rosalba Troiano: biografia

rosalbaRosalba Troiano è nata a Genova nel 1963 e ha cominciato proprio da piccola piccola a leggere tanto celebri quanto sconosciute filastrocche, poesie e fiabe per bambini. E, di conseguenza, a scrivere prestissimo le sue prime tiritere in rima e i suoi raccontini a base di streghe e di fantasmi. (Questa passione la accompagna tuttora ed è forse la sventura delle sue due figlioline gemelle, costrette a sorbirsi da sempre la lettura o la recitazione di poesiole o racconti…). Da grande però ha deciso di lavorare nel mondo dello spettacolo, disegnando scenografie e costumi per testi teatrali o cinematografici, oppure dipingendo fondali e realizzando sculture per opere musicali, programmi televisivi, spot pubblicitari.
Nel 1995 ha per caso riaperto un vecchio cassetto pieno di parole e ha pensato di trasformare l’amore per la poesia e la scrittura in qualcosa di più concreto. Da lì è nato l’incontro con alcuni gruppi di scrittori, quali: i genovesi Altri Luoghi – Collettivo di Pronto Intervento Poetico e i fiorentini Stanzevolute. Con loro ha partecipato a diverse letture pubbliche, duelli poetici, performance ed eventi legati alla scrittura e alla poesia di carattere civile.
Con Stanzevolute, tra 2001 e 2003, ha curato la redazione e la pubblicazione di 4 piccole antologie: Deposito1, Deposito2, Deposito3 e Deposito4.
Altre sue poesie sono contenute in:
– Nodo Sottile, antologia a cura dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Firenze (Cadmo, Firenze, 2000)
– L’apparecchio di Junior (43 poeti contro la guerra), antologia a cura di Alessandro Raveggi (Editrice Zona, Arezzo, 2002)
– Rotte Metropolitane, antologia a cura dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Firenze (Firenze, 2002).
Nella primavera del 2004, poco dopo Pasqua, in un’atmosfera che ancora sapeva di coniglietti, uova di cioccolato, fiori profumati e teneri agnellini riccioluti, ha scritto le filastrocche che sono state pubblicate col titolo “Filastrocche di Natale” da Giunti Editore, tuffandosi nuovamente in un clima invernale fatto di fiocchi di neve e di slitte, di renne e di strenne, di abeti luccicanti e di biscottini di panpepato… Un bel tuffo davvero! Le sue figlioline, costrette in pieno maggio ad ascoltare esclusivamente musiche e cori natalizi, hanno deciso di fare fagotto e di ritornare più tardi, quando alla loro mamma fosse passata la febbre quartana.

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