Storie Piccine… aspettando la nanna


La nanna nella savana
Giovanni Caviezel

C’era una volta (e c’è ancora) la savana, un posto in Africa pieno di animali, piante, insettini, rumorini. Nella savana di giorno tutto va bene, ma di notte, se non si è abituati, non si riesce a dormire. Pensate che nel villaggio di Nondormo un cucciolo su tre di notte non poteva chiudere occhio.
Mentre Tania Giraffa russava pian pianino, Ippociccio era sveglio, e passeggiava in su e in giù cercando di contare gli alberi per addormentarsi. Ma gli alberi erano troppi, lui perdeva il conto e non dormiva. – Ci deve essere un modo migliore – pensava. Intorno a lui pappagalli, scimmiette urlatrici, insetti e uccellini facevano baccano come se fosse pieno giorno.
La notte dopo, mentre Ippociccio dormiva saporitamente, Lea Leoncina se ne stava sveglia come un grillo a contemplare i suoi amici profondamente addormentati.

Si fermò un momento davanti alla finestra di Ippociccio ascoltando il suo lento russare, che sembrava quasi il rumore di una piccola locomotiva quieta e gentile.
– Che faccio adesso? – pensò Lea.
Dopo aver gironzolato per un po’ intorno al villaggio di Nondormo, Lea Leoncina tornò nella sua stanza dove la sorellina Macchietta dormiva quietamente. Fissando la luna piena, Lea pensò – Sono sicura che esiste un modo per fare la nanna quando si vuole!
– Potrei contare le pecore, ma non ci sono pecore nella savana. Potrei ascoltare una ninna nanna, ma non ci sono suonatori e cantanti nella savana. Potrei leggere un libro, ma sono troppo piccola e non so leggere!
Toccò proprio alla leoncina Lea scoprire il segreto della buona nanna nella savana. La leoncina ancora una volta non riusciva a dormire, così fece una passeggiata nell’erba gialla e folta, piena come al solito di insettini e rumorini. A un certo punto vide sotto una pianta un anziano leone con al faccia simpatica e due grossi baffoni.

– Ciao, chi sei?
– Sono un nonno.
– E chi sono i nonni?
– Sono quelli che conoscono il segreto per far dormire i cuccioli, – rispose il nonno aprendo un libro e inforcando gli occhiali.
– Davvero? – chiese Lea.
– Davvero! – rispose il nonno.
Lea ascoltò la storia che il nonno le raccontò con voce calma e dolce, e prima che la storia fosse finita, la leoncina dormiva profondamente. Il nonno la portò nella sua stanza, la mise nel lettino e le rimboccò le coperte.
Da quel giorno i cuccioli di Nondormo divennero amici dei nonni, e i nonni raccontavano storie meravigliose, e i cuccioli si addormentavano felici. Qualcuno di quei nonni sapeva persino delle canzoni, e quelle canzoni dolcissime si chiamavano ninne nanne. Da quel giorno la savana fu piena di dolci racconti e di meravigliosi, lunghi sonni.

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