Tu non sei più qui

tu_non_sei_piu_qui
Tu non sei più qui

di Sofia Gallo
Paoline Editoriale Libri
2009

Stefania inizia un nuovo anno scolastico, al liceo. Si innamora di un compagno, ma lui è conteso e questo genera gelosie. In più i prof. fanno preferenze in classe. E non è tutto: la malattia e il lutto entrano prepotentemente nella sua vita e oltre al dolore lei prova un forte senso di responsabilità di fronte alle persone che ha accanto: la mamma, la sorellastra di 8 anni, un’amica del cuore…
Insomma si prospetta un anno difficile in cui Stefania è “costretta” a crescere e maturare e scrivere una sorta di diario sul suo PC le è di grande aiuto e conforto.
Lettura consigliata dai 13/14 anni.

21 ottobre
Io il dolore non lo conoscevo
I pensieri si affastellano nella mia mente e mettere ordine è un’impresa impossibile. Ieri sera ho finito così, ma avevo paura di bagnare di lacrime tutta la tastiera e allora ho chiuso di scatto il PC, quasi mi potesse portare via un po’ del dolore che mi prende tutta, dalla testa ai piedi, mi avviluppa in un modo così violento che quasi mi fa paura.
Io il dolore non lo conoscevo. Quando sentivo di qualcuno che ha perso il padre, o la madre, o un fratello o peggio ancora un figlio, che è una cosa proprio contro natura che i figli vadano all’altro mondo prima dei genitori, una cosa così ingiusta che non capisco come Dio possa vederla e non fare e dire niente…beh io credevo di capire, invece non capivo un bel niente. Il dolore è qualche cosa che non ti lascia respirare, che non ti fa vedere il sole, che rende tutto grigio, opaco, senza contrasti, senza alti e bassi, tutto un basso continuo, un suono lugubre che rimbomba nello stomaco e lo chiude come una morsa.
Io non avrei mai detto di poter star male così e Ernesto non era neppure mio padre. Però avevo finito per avere con lui un’intesa così profonda, immediata, scarna di parole e ricca di piccoli cenni di complicità che adesso mi pare che nessuno potrà mai capirmi come faceva lui.
Tra me e Ernesto si era creato una sorta di flusso magico che rendeva tutto trasparente, leggero, facile. Lui era un banalissimo sostituto di mio padre, che io mi ero ritrovato tra i piedi esattamente come uno si ritrova il padre che la sorte gli destina, quindi diciamo che il punto di partenza era più o meno uguale a quello di tutti, però io pensavo di avere il diritto di cacciarlo dalla mia vita. Invece con il passare del tempo lui mi ha conquistata, ascoltandomi, e lasciandomi scalpitare contro di lui, senza mai un moto di stizza, uno scatto, così a poco a poco era nato un bel rapporto. A lui dicevo cose che mai mi sarei sognata di dire a mio padre e lui mi capiva al volo.
I miei amici sostenevano che era uno che si dava un sacco di arie, ma io sapevo che non era vero e poi, mi viene da piangere a pensarci, voleva davvero bene alla mamma. Loro due erano belli da vedere insieme, sempre innamorati, dolci e gentili, erano un’anima sola, una coppia di quelle che bisognerebbe che si incontrassero al momento giusto e non dopo un matrimonio fallito con quel bang, bang, bang della porta!
Io non incontrerò mai uno così.
Luca è venuto al funerale, ma c’era tutta la classe, quindi non vuole dire niente. Sono venute anche le secchione, che non avrebbero mai perso l’occasione di fare una buona azione. Un pensiero cattivo, questo, perché in fondo mi hanno fatto piacere.
Io non ho parlato con nessuno. Stavo a testa bassa e soltanto un momento ho sollevato lo sguardo e l’ho fatto correre sulla navata della chiesa, e nell’altra fila di banchi ho intravisto Giorgia che stava china, appoggiata a Luca. Forse è stata solo un’impressione e ho visto male.
Non voglio darvi peso, ma mi tormento.
Mi sono illusa? Sì, probabile, sono un’ingenua e adesso che mi importa di Luca?
Camilla mi ha dato la mano tutto il tempo.
Camilla non parla.
Camilla non piange.
Camilla non ride nemmeno.
Camilla fa finta di niente o forse vuole che la mamma sia forte e le dà l’esempio.
Mio padre era in fondo alla chiesa.
Quando siamo usciti dietro il feretro ha salutato la mamma, le ha stretto la mano e le ha dato un bacio sulla guancia, poi mi ha abbracciato. C’era anche Sara, la sua compagna. è incinta. Adesso si vede. Deve essere al sesto mese o giù di lì.
Sara ha un bambino dal suo primo matrimonio che è nato lo stesso giorno di Camilla, o forse due giorni dopo, ma lo stesso mese e lo stesso anno. Lorenzo, si chiama.
Io vorrei che nessuno di loro ci fosse.

…continua…

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