Lo stendino a ombrello e l’arte di non stirare i panni

stendino

Lo stendino dei panni è un oggetto che divide e infiamma gli animi. C’è chi lo sopporta, chi lo imbosca in angoli reconditi della casa, chi lo sfoggia anche in salotto e chi è disposto a investire su una bella asciugatrice e pagare bollette della luce da capogiro pur di non vedere i panni stesi in giro. C’è chi mette ad asciugare lenzuola e asciugamani all’aria in ogni stagione, attirandosi addosso le ire dei vicini e chi tappezza i caloriferi di casa con mutande e calzini (ma allora non è più estetico un bello stendi-biancheria?). E poi ci sono i teorici dello stendino hi-tech, quello che scompare e riappare da qualche ansa del bagno di servizio e che a me in fondo ricorda tanto quello della nonna, appeso sopra la vasca da bagno.

Insomma, prima o poi nella vita, ci si ritrova a fare i conti con il famigerato stendi biancheria.

Io ho tre figli adolescenti e posso dire che da 18 anni convivo pacificamente con questo oggetto, tanto discusso e vituperato. Anzi, vi dirò di più, ho imparato a sfruttarlo al meglio, dato che nella mia fittissima agenda non c’è proprio spazio per il ferro da stiro. Come sapranno certo le brave casalinghe, se si impara fin da piccole l’arte di stendere i panni, la vita è più semplice.

Ecco allora le 5 regole-base per stendere i panni a regola d’arte (e evitare di stirarli!)

  1. Mai stendere il bucato alla luce diretta del sole: i colorati si stingono e il bianco ingiallisce. E naturalmente nemmeno sotto la pioggia J
  2. Girare i capi colorati al rovescio, soprattutto quelli scuri e neri, perché, alla lunga la luce li potrebbe scolorire.
  3. Mettere all’esterno i panni più voluminosi come lenzuola e asciugamani, al centro magliette e vestitini e per finire negli spazi rimasti quelli piccoli come calzini, reggiseno e slip.
  4. Prima di appendere i panni sbatterli e stirarli per togliere tutte le pieghe della lavatrice.
  5. Imparare a maneggiare le mollette da bucato è fondamentale: devono essere posizionate in modo furbo per non lascare traccia (sull’orlo inferiore, sulla fodera, sotto l’ascella ecc.); oppure per magliette e camicette usare la gruccia.

Per restare in tema voglio parlarvi di uno stendino di design che ho scoperto durante l’ultimo Fuorisalone e che mi ha davvero colpito, perché è un oggetto che potrebbe finalmente sparigliare le carte nel grande gioco della stesura del bucato. Quello di Leifheit è l’intepretazione poetica e creativa di uno stendi-biancheria moderno. A forma di ombrellone, fa subito pensare alle vacanze, ma si può benissimo posizionare sul balcone, in cortile o magari i un angolo di loft metropolitano e permette di stendere il bucato lontano da sguardi indiscreti e al riparo dagli agenti atmosferici. Geniale! Lo Stendibiancheria a ombrello LinoProtect 400 fa parte della collezione Leifheit-stireria insieme a tantissimi altri oggetti furbi che semplificano la vita casalinga, strizzando sempre l’occhio all’estetica.

Ma visto che in casa non c’è solo il bucato a tenerci occupate, ma vetri, pavimenti, tappeti ci danno un gran bel da fare, specialmente nei cambi di stagione, è importante affidarsi a un marchio solido come Leifheit, che da anni produce soluzioni innovative per le faccende domestiche, con prodotti di qualità, facilissimi da utilizzare. Io per esempio ho provato la Lavavetri Dry&Clean, eletto Prodotto nell’anno 2014 per la pulizia di vetri, specchi e superfici lisce in genere e ora le mie finestre sono impeccabili e senza aloni, ci potete credere? Tra un po’ rischio anche di diventare una massaia perfetta J

 

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