Mamma mi prendi un animale? No, anzi sì! #ascuoladipetcare

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Vostro figlio vi sta martellando da mesi perché vorrebbe un cagnolino/gatto/criceto o perlomeno un innocuo pesce rosso? E’ un classico! E voi invece tergiversate, cambiate argomento, fate promesse vaghissime e soprattutto molto avanti nel tempo (tipo: sì certo sarà il tuo regalo di laurea…)? Altro grande classico! Lo so, mentre il bambino/a vi guarda con i suoi occhioni imploranti, voi state pensando a tutte le volte che dovrete uscire all’alba sotto il diluvio per la consueta passeggiatina (toccherà sempre a voi è ovvio, nonostante i patti con il resto della famiglia), a tutte le pappe che dovrete preparare (perché se non ci penserete voi nessuno mai nutrirà la creatura), alle corse dal veterinario, proprio quando avevate finalmente diradato le visite dal pediatra e a tutta la mole di lavoro che un animale comporta e che sarà quasi sempre sulle vostre spalle.
Anche io ero di questa scuola, eppure da quando ho ceduto ed è arrivata Baghi ho cambiato idea!

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In fondo, quante mamme felici prima di fare i figli guardavano le amiche alle prese con i bebè e pensavano: “Io mai!”. Ecco alla fine il meccanismo che scatta è un po’ lo stesso: un cucciolo per casa ti costringe a fare cose che mai avresti pensato, ma a farle senza rendertene conto. Tanta è la gioia e l’energia che porta il nuovo arrivato che non si sente più la fatica. Davvero.

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Adesso a quasi un anno di adozione della nostra Baghi, non riesco neppure a immaginare la nostra famiglia senza di lei. La gattina ha portato una ventata di novità, sparigliando equilibri e moltiplicando le coccole. Meno litigi fra i fratelli (incredibile ma vero!) e meno stress nell’aria. Quando uno è nervoso, una seduta intensiva di fusa e zampate sul divano fa miracoli! E poi nel loro piccolo i ragazzi cominciano a prendersi qualche reponsabilità verso di lei. Certo, bisogna ricordarlo quotidianamente, ma il cambio della sabbietta, controllare il livello della ciotolina dell’acqua, spazzolarle il pelo la sera, sono ormai compiti loro. Si tratta di gesti simbolici, ma importanti perché i bambini capiscano che gli animali non sono pupazzi da abbandonare in un angolo quando ci si stufa di giocare, ma esseri viventi che hanno bisogno di cura e attenzioni quotidiane.

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Questo è il tema su cui è incentrato il progetto #ascuoladipetcare promosso da Purina che ha proprio l’obiettivo di sensibilizzare i bambini al rispetto e al riconoscimento delle esigenze nutrizionali degli animali da compagnia perché sia possibile una convivenza serena e consapevole. Si tratta di una campagna educativa in collaborazione con Giunti Progetti Educativi che va avanti dal 2004 nelle scuole italiane allo scopo di diffondere il valore della relazione con l’animale domestico, fra le nuove generazioni e le loro famiglie, sensibilizzandole al rispetto e alla cura anche dal punto di vista nutrizionale. Dopo tutti questi anni di esperienza, si è visto come per i bambini rapportarsi con un pet sia uno strumento importante di crescita affettiva e psicologica e come lo sviluppo di una relazione sana e corretta con l’animale abbia un valore educativo straordinario, perché stimola l’accrescimento della fantasia, del senso di responsabilità e del piacere della reciprocità.

Pensateci, prima di dire subito no la prossima volta che i vostri figli vi rivolgeranno la fatidica domanda!

Al progetto #ascuoladipetcare è collegato un concorso nelle scuole, dove gli alunni sono invitati a partecipare con una loro petstory, con racconti e disegni. Fra poco si conosceranno i vincitori per l’edizione 2015, ma di questo vi parlerò nel prossimo post!

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