Mamme non siate perfette ma sperimentate il gioco attivo! #activeplay

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Avete una mezz’ora di tempo da trascorrere con i vostri bimbi? Rimboccatevi le maniche e cominciate a giocare. Il gioco attivo, tattile, quello dove ci si sporca le mani tutti insieme –per intenderci- è fondamentale per la crescita sana dei nostri bimbi e per sviluppare la loro creatività da adulti. Parola di Raffaele Morelli, che ha da poco tenuto un incontro per noi mamme spiegando l’importanza dell’active playing, partendo dai dati emersi da una ricerca promossa da #duracell sul tema. Il famoso psicoterapeuta, commentando i dati emersi, ha sottolineato come la creatività sia il più potente farmaco per il cervello e nello stesso tempo ha bacchettato bonariamente le mamme con la sindrome di perfezione. I figli non si pongono mai il problema di essere perfetti, dunque perché dovrebbero farlo i genitori? Si fa quel che si può, ma non dimenticatevi di giocare attivamente!

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In Italia il 22,7% dei bambini al di sotto dei 10 anni trascorre circa 3 ore e mezza del suo tempo davanti a uno schermo, sia esso del pc, di un tablet o di uno smartphone, a fronte di una media rilevata negli altri Paesi (Inghilterra, Francia, Germania e Russia) del 9,3%.

Infografica_Il gioco con screen in Europa

I giochi digitali non sono da demonizzare, ma non possono affatto sostituire le attività concrete in cui i piccoli imparano a costruire qualcosa e riescono a trasformare la realtà. Perché un conto è pilotare un aereo giocando con un videogame, un altro è creare la propria flotta partendo da una risma di carta e poi inscenare una vera e propria battaglia aerea.
Le occasioni per usare le mani insieme ai bambini possono essere tante e in periodo di feste ancora di più. Dagli addobbi per l’albero fatti in casa ai biscottini natalizi, se cercate un’ispirazione, qui c’è solo l’imbarazzo della scelta.
Con i più piccoli sarà divertente costruire un castello o una casa delle bambole partendo dalla cassetta della frutta, il risultato non è importante, ma il processo sì! I bimbi devono toccare, manipolare attivamente la realtà, perché nel loro cervello possano prender forma i mondi immaginari che caratterizzano la loro fantasia. Con i più grandicelli, invece, si potrà azzardare un diario di bordo, tagliuzzando fotografie di famiglia e appiccicando ricordi sparpagliati per casa, come dei veri giornalisti alle prese con un’inchiesta.
Insomma, se vi piacciono i giochi di ruolo, provate ad andare fino in fondo (anche se la casa si sporca!): se state giocando di fare la pizza, mettete mano ad acqua e farina. Vi piace l’arte? Per un pomeriggio fate finta di essere Pollock e imbrattate le tele con le mani insieme ai bambini.  Se invece la passione dei vostri figli è la meccanica, lasciate che  smontino a pezzi il vecchio triciclo trasformando il salotto in un’officina con tanto di cacciavite e chiavi inglesi. Cercate nei limiti del possibile di non tarpare loro le ali e lasciateli liberi di sperimentare l’#activeplay. Da grandi vi ringrazieranno!

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