Melograno: perché si chiama così?

melograno

Il melograno è un albero originario dell’Iran e della penisola anatolica

Il suo nome scientifico è Punica granatum.

Il termine Punica ne identifica la località di provenienza. I Fenici infatti importarono la pianta dall’Iran.

I cartaginesi la coltivarono per primi e i Romani la credettero quindi originaria di quei luoghi.

In italiano, la parola melograno prende origine dalla sua forma che ricorda una mela, ma che contiene al suo interno tantissimi e gustosissimi chicchi. Il nome deriva infatti dal latino malum (“mela”) e granatum (“con semi”).

La stessa derivazione viene riconosciuta anche in altre lingue come  l’inglese Pomegranate ed il tedesco Granatapfel (mela coi semi). In antico inglese era noto con il nome di apple of Grenada (mela di Granada).

melograno

I miti sul melograno

Esistono svariati miti sul melograno.

Il più famoso è quello di Persefone, rapita da Ade. La giovane non poté più tornare a vivere nell’Olimpo assieme alla madre Demetra perché aveva assaggiato una melagrana cresciuta nell’Oltretomba. Fu quindi obbligata a passare in quel luogo sei mesi ogni anno.

Un altro mito dice che l’albero è nato dal sangue di una ragazza suicidatasi per sfuggire a una violenza.

Un altro ancora lo collega a Side (che significa “melagrana”), da cui la città fenicia di Sidone prese il nome.

Nella Bibbia il melograno compare spesso come simbolo di fertilità. È uno degli alberi presenti nella Terra Promessa nonché, stando al Corano, nel paradiso islamico.

E pensate un po’ che le prime bombe a mano, le granate, presero il nome proprio dal frutto perché ripiene di frammenti di metallo che assomigliano ai semi della melagrana.

Il melograno

Poesia di Monica (27 novembre 2017)

Del melograno
m’innamora
la trasparenza
dei chicchi vermigli;
la pazienza
degli occhi a guardarli
e ghermirli;
l’essenza
leggera del succo,
carezza alle labbra
secche di vita
con gocce d’alba.

melograno

Pianto antico

Poesia di Giosuè Carducci

L’albero a cui tendevi
la pargoletta mano,
il verde melograno
da’ bei vermigli fior,

nel muto orto solingo
rinverdì tutto or ora
e giugno lo ristora
di luce e di calor.

Tu, fior de la mia pianta
percossa e inaridita
tu de l’inutil vita
estremo unico fior,

sei nella terra fredda
sei nella terra negra
né il sol più ti rallegra
né ti risveglia amor.

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