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Nintendo LABO Veicoli – il cartone con una marcia in più
Cosa c’entra una scatola piena di fogli di cartone fustellati e tanti strani mezzi di trasporto sul coperchio, con un moderno videogame? Il packaging del nuovo Nintendo LABO kit #3 Veicoli, in effetti, richiama costruzioni e giochi dal sapore vintage, ma in realtà è l’ultima frontiera della console Nintendo Switch, che guarda il futuro, strizzando l’occhio al passato.
Riportare in auge fra i ragazzini l’arte di costruire, piegare e creare oggetti con le mani, per poi renderli vivi grazie a un’anima tecnologica, è una sfida vincente, perché sposta le prospettive di gioco e confonde le carte, come già vi abbiamo raccontato in occasione dell’uscita del primo Kit qui. Siamo state fan del LABO fin dal primo momento, perché vedere i nostri figli tornare a sporcarsi le mani con materiali veri, invece di passare le ore solo a muovere le dita su un joystick è una vera gioia!
Il concetto del LABO è proprio quello di creare varie forme, o meglio Toy-Con, come si dice in gergo, e combinarli con il corpo tablet del Nintendo o con i Joy-Con per animarle.
Adesso con il nuovo kit Veicoli il meccanismo si affina, per regalare ai ragazzini nuove e più sofisticate avventure. Se, come è capitato a casa nostra, vi aveva appassionato guidare la moto con il manubrio di cartone, ora preparatevi a emozioni ancora più forti, perché il nuovo kit è la sua evoluzione naturale.
Volete mettere la soddisfazione di sentirsi un pilota di Formula Uno con un volante di cartone, pigiando sul pedale acceleratore fai-da-te? O l’emozione di pilotare un aereo da una cloche costruita con le proprie manine? O ancora il brivido di esplorare i fondali marini da un cruscotto casalingo di un sommergibile? Le costruzioni di cartone, belle e resistenti, prendono il posto dei comandi e, come per magia (ovvero grazie ai controller piazzati nei punti chiave), aprono scenari di gioco completamente nuovi e imprevedibili.
Tutti i bambini sognano di avere il volante dell’auto di papà fra le mani, adesso potranno guidarla davvero sullo schermo, dentro una metropoli vagamente surreale, destreggiandosi fra ostacoli e mille avventure. E se dopo un po’ si ha voglia di cambiare scenario, basta passare in tempo reale alla guida dell’aereo o del sottomarino in poche e facili mosse. Il passaggio da un veicolo all’altro è immediato e questo contribuisce a dare ritmo al gioco, senza annoiarsi mai. Nella modalità “Avventura” i giocatori esplorano un mondo misterioso tra piramidi, antiche rovine e montagne innevate, ma con la Chiave Toy-Con possono saltare sugli altri mezzi verso gli abissi marini più profondi o le vette più alte. A completare l’esperienza di gioco interattiva ci pensano una serie di personaggi intriganti, che si incontrano nelle varie missioni da compiere soli o anche in modalità a due, insieme a un fratello o un amico.
Il vero miracolo di Nintendo Labo, secondo noi, avviene proprio sul piano delle dinamiche familiari. Questo gioco, che unisce la dimensione creativa a quella digitale, riporta infatti pace fra genitori e figli, perché è lontano anni luce dai soliti videogiochi tutto spari e niente cervello. Il LABO favorisce la collaborazione, riunisce finalmente tutta la famiglia intorno a un tavolo e mette d’accordo persino fratelli e sorelle abituati da sempre a giocare su schermi e device diversi.
Mettere insieme tutti i pezzi per realizzare i 3 veicoli e prima ancora il pedale comune è un’impresa piuttosto laboriosa. Anche se tutti i passaggi sono spiegati in modo chiarissimo sul display della Switch una volta inserita la cartuccia, per arrivare alla fine senza intoppi, potrebbe essere necessario l’aiutino di un adulto. Ci prenderete gusto a piegare con cura e attaccare elastici e adesivi al posto giusto, ma non è un’impresa da fare con i minuti contati.
Il nostro consiglio è quello di godersi a pieno tutte le fasi, dall’assemblaggio alla personalizzazione finale delle macchine con la bomboletta spray (la nostra preferitaJ),sperimentando via via le varie modalità di gioco senza fretta e dimenticandosi dell’orologio, magari approfittando di una pigra domenica di pioggia come ce ne aspettano tante.