Il gatto sposo
Per
i campi il gatto andò,
la tana dei topi tra l'erba trovò:
"Miao, miao signora topina,
che bel sole stamattina!".
La topina comincia a tremare:
"Dove andate egregio compare?".
"Avete in casa, da quanto ho udito,
Quattro figlie da marito.
Di sposarmi penso anch'io...".
(Sentite lo stomaco che brontolio...).
La topina a quella notizia
spicca un salto dalla letizia;
in salotto gentilmente
fece entrare il pretendente
e chiamò le quattro figlie:
"Guardate un po' che meraviglia!
Belle e buone come vedete,
Caro compare, quale scegliete?".
Sempre ingordo rispose il gatto:
"Me le sposo tutte e quattro!
La prima a far la spesa andrà
la seconda cucinerà,
la terza i piatti laverà,
la quarta i letti rifarà".
Fu celebrato seduta stante
un matrimonio molto elegante;
vestite in bianco le quattro spose
erano proprio appetitose.
Assai bello fu vedere
il gatto in frac con le code nere.
Alle spose fece da ancella
una bianca colombella;
testimone fu un ciuffolotto,
celebrante un passerotto,
mentre tre allodole sull'altare:
che delizia sentirle cantare!
Appena il bel sì fu pronunciato,
il gatto sposo mangiò il curato;
poi, trovandole molto carine,
si mangiò le quattro sposine
e per finire in pochi bocconi
mangiò invitati e testimoni.
La cara suocera per il momento
se la cavò con lo spavento.
Il gatto aveva la pancia piena
e la mangiò più tardi a cena.
Non c'è più nessuno da mangiare
e qui la storiella può terminare.
Torna all'indice delle filastrocche della nonna | |
Manda il tuo testo | |